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Quarantena covid, nuove misure: terza dose, asintomatici, contatti

Cosa è cambiato dal 31 dicembre 2021 e cosa potrebbe cambiare

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)
17 gennaio 2022 | 15.32
LETTURA: 5 minuti

Quarantena covid, come funziona adesso? E come potrebbe cambiare? Il governo ha già messo mano, con un decreto legge, alle regole che disciplinano la quarantena precauzionale. Adesso si ipotizza di renderla più breve per chi ha fatto anche la terza dose di vaccino. Le nuove misure sulla quarantena precauzionale, pubblicate nella Gazzetta ufficiale il 30 dicembre, sono già entrate in vigore. Ma ora, di fronte all'evolversi del virus con la variante Omicron, in molti chiedono un ulteriore cambiamento.

Stop a quarantena precauzionale: per chi? 

Le nuove norme sulla quarantena per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo al Covid si applicano a partire dal 31 dicembre 2021, data di entrata in vigore del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 229 si legge sul sito del ministero della Salute. Il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto confermato positivo al Covid, la quarantena preventiva non si applichi:

- alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” (senza richiamo) da 120 giorni o meno;

- alle persone che sono guarite dal Covid da 120 giorni o meno;

- alle persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”).

A tutte queste categorie di persone si applica una autosorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine FFP2 fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al soggetto positivo al Covid (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto). È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza.

Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un Green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno.

A chi continua ad applicarsi la quarantena di 10 giorni?

Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultime esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno.

A chi si applica la quarantena di 7 giorni?

Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

In tutti i casi descritti, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche.

Cosa si intende per 'contatto stretto'?

Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:

una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19

una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano)

una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)

una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti

una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei

un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei

una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un'esposizione ad alto rischio.

Falcone

Una quarantena più breve per chi ha ricevuto le tre dosi di vaccino anti-Covid "al netto del fatto che non ci si può esprimere in maniera scientifica sulla base di dati perché non esistono studi specifici, considerato che Omicron dà solitamente un'infezione nel vaccinato tripla dose un'infezione generalmente abbastanza banale che si risolve nel giro di pochi giorni, potrebbe anche essere presa in considerazione". Lo dice all'Adnkronos Salute il virologo Marco Falcone, professore associato di Malattie infettive dell'Università di Pisa e segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando l'ipotesi di accorciare i tempi di isolamento per i positivi asintomatici. "Globalmente sono decisioni più politiche che scientifiche - spiega l'esperto - la decisione scientifica andrebbe presa sulla base di un'evidenza, mentre queste sono scelte che cercano di far mediare le conoscenze che arrivano dagli studi e dai dati con esigenze anche di tipo politico. Detto questo, quello che sappiamo però - sottolinea Falcone - è che alcuni malati rimangono positivi per molti giorni. I dati ci dicono che probabilmente il paziente plurivaccinato che si reinfetta ha una contagiosità, quando scompaiono i sintomi, quasi nulla. Però se poi una persona ancora positiva - ammonisce il virologo - rimane una giornata con un soggetto immunodepresso nello stesso ambiente non possiamo escludere l'infezione. Quindi sì, è utile ridurre la quarantena per uscire di casa e andare magari al supermercato ma - avverte - non è auspicabile per queste persone da poco guarite clinicamente frequentare persone a rischio perché la potenziale possibilità di un contagio esiste sempre".

"Tuttavia - spiega il medico - con la variante Omicron possiamo ragionare in maniera un po' più flessibile perché oggettivamente i dati di gravità nei vaccinati ci dicono questo". Ovviamente, conclude Falcone, la fine della quarantena dovrebbe coincidere con "un uso militaresco della mascherina Ffp2".

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