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Quarantena covid ridotta con terza dose vaccino, cosa dicono esperti

Da Bassetti e Pregliasco, asintomatici e sintomatici con terza dosa: come si potrebbe fare

(Foto Afp)
(Foto Afp)
17 gennaio 2022 | 14.53
LETTURA: 4 minuti

Ridurre la quarantena per chi ricevuto la terza dose di vaccino anti-covid. E' possibile? E se sì, solo per gli asintomatici o anche per chi ha sintomi? Ecco cosa ne pensano gli esperti.

Pregliasco

Ridurre la quarantena "a 5 giorni è una transizione verso una nuova normalità. E' un po' un destino di convivenza, sapendo che effettivamente il dato anche di Omicron ribadisce una presenza e una contagiosità concentrata nei giorni". Così all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, promuove l'ipotesi di una riduzione del periodo di isolamento per i vaccinati contro Covid-19 che hanno ricevuto anche la dose booster. "E' chiaro - specifica l'esperto - che ci sono dei margini di rischio, ma" si può fare "per governare in qualche modo una situazione che sperabilmente porterà magari altre onde, ma non così pesanti nel prossimo futuro". Ma quarantena ridotta solo per i Covid-positivi asintomatici o anche per chi ha sintomi? "Questa è una scelta che allarga ancora di più le maglie - risponde - Potrebbe essere fatto secondo me in modo progressivo, in funzione dell'andamento epidemiologico".

Bassetti

In Italia dobbiamo "arrivare a gestire la quarantena" per Covid "in modo autonomo. Ovvero, io positivo mi faccio in autogestione un altro tampone e se è negativo esco, senza leggi o leggine e tutta questa burocrazia legata alle quarantene. Usciamo da questo modo senza senso della gestione di oggi. Se vogliamo convivere con il virus, dobbiamo trattare chi è positivo sintomatico come abbiamo sempre trattato l'influenza. Si sta a casa fino a quando non si è contagiosi e si verificherà o con la scomparsa dei sintomi o con l'uso dei tamponi in autosomministrazione, come fanno già alcune Regioni", dice all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, suggerendo così il modo in cui cambiare la strategia nella gestione delle quarantene per chi è positivo all'infezione da Sars-CoV-2, sintomatico o asintomatico, ma vaccinato con tre dosi.

Andreoni

Sull'ipotesi di una riduzione della quarantena per i Covid-positivi asintomatici vaccinati "c'è troppa fretta e non ci sono garanzie che non ci siano casi di super diffusori. Direi che stiamo facendo troppi passi tutti insieme". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Andreoni è molto cauto sulla possibilità di poter intervenire nella rimodulazione delle quarantene per chi è asintomatico e con tre dosi di vaccino. "E' proprio sul problema che gli asintomatici sfuggivano ai controlli che si è costruito il modello dei tamponi - ricorda l'infettivologo - Ora la vaccinazione crea una ulteriore variabile, ma non c'è una regola assoluta. I 7-10 giorni lasciano un margine di sicurezza affinché la capacità di essere molto infettivi possa scendere. In un momento in cui il virus circola molto, in cui la variante Delta è ancora presente, non credo sia saggio muoversi sulla strada di una riduzione delle quarantene".

Crisanti

"Non posso commentare la misura di lasciare liberi i positivi" a Covid "asintomatici vaccinati con booster dopo un isolamento ridotto a 5 giorni", varata negli Usa, "e non posso dire se i tempi sono maturi in Italia per una svolta di questo tipo. Perché bisogna prima di tutto vedere che impatto ha questa misura". Si rimette ancora una volta ai dati il virologo Andrea Crisanti, interpellato dall'Adnkronos Salute. Mentre il dibattito su nuove regole per una nuova fase di Covid è acceso e si consuma su più temi - dai tamponi alle quarantene - e a più livelli, il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova frena: "Non è che tutti quanti dobbiamo scimmiottare il primo che si mette a sperimentare una cosa - osserva - Prima vediamo se funziona o siamo all'improvvisazione. Negli Usa hanno fatto questa cosa, ne vedremo gli effetti tra poco".

Mastroianni

"I Cdc" americani "raccomandano una riduzione delle quarantene" per Covid. "Credo che anche in Italia sia arrivato il momento di una riflessione nella gestione soprattutto degli asintomatici, ma con alcune accortezze anche alla luce della possibilità di delegare il controllo alla responsabilità del cittadino. Ma sulla tempistica si potrebbe riflettere. Quello che mi preoccupa ancora è che Omicron non ha soppiantato del tutto Delta che continua a circolare. Se nelle prossime settimane avremo una maggior certezza del quadro, si potrebbe pensare ad una riduzione dell'isolamento per chi è positivo asintomatico, ma che ha fatto anche la dose booster". Così all'Adnkronos Salute Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma.

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