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Premio 'Falcone-Borsellino' a Antonia Giordano e Ilaria Leccese

Premio 'Falcone-Borsellino' a Antonia Giordano e Ilaria Leccese
23 febbraio 2019 | 12.05
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E' stato assegnato ad Antonina Giordano e Ilaria Leccese, autrici del libro 'Collaboratori di giustizia e delitti di criminalità organizzata: luci ed ombre del regime penitenziario premiale', il premio internazionale giuridico-scientifico 'Giovanni Falcone-Paolo Borsellino'. Il riconoscimento, assegnato ieri venerdì 22 nella prestigiosa cornice della sala del Refettorio della Camera, alla presenza di autorità accademiche e personalità del mondo del giornalismo, della cultura e delle istituzioni, rappresenta l’ennesimo riconoscimento conseguito dalla Giordano e un lusinghiero esordio per Leccese che, dopo la laurea a pieni voti presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università Roma Tre con tesi in diritto penale ha maturato un’esperienza professionale specifica in materia di reati economici e finanziari.

"L'opera selezionata per la nomination ha conquistato la vittoria -ha sottolineato il presidente del premio Alfredo Bassioni - non solo per la puntuale analisi scientifica del fenomeno mafioso e del connesso regime punitivo ma anche per la chiarezza espositiva che ne fa un'opera di facile ed interessante lettura". Dopo un’attenta disamina delle dinamiche comportamentali delittuose della criminalità organizzata, condotta analizzando le tecniche di penetrazione dei sodalizi criminali nel tessuto sociale, istituzionale, politico ed economico per sovvertirne le regole, il volume di Giordano e Leccese si incentra sulle criticità del cosiddetto doppio binario dell’attuale regime penitenziario ponendo l'accento, in particolare, sulla controversa condizione dei collaboratori di giustizia.

"Nel lavoro -si legge nella motivazione- viene analizzato con compiuta proprietà espositiva il trattamento differenziato - il sistema definito come “doppio binario” perché imperniato sulla previsione di circuiti trattamentali diversi a seconda del titolo di reato su cui si fonda la detenzione - che il diritto carcerario riserva ai detenuti per delitti di criminalità organizzata, rispetto agli altri detenuti. Tutta l’opera, scritta con proprietà di linguaggio, denota una competenza notevole in materia e una capacità di descrivere in modo chiaro e puntuale ma al contempo scorrevole la complessa tematica rendendo comprensibile e piacevole la lettura del contenuto anche ai non addetti ai lavori".

Gli altri finalisti del premio sono 'La fiscalità dei beni confiscati alla criminalità organizzata' di Gabriele Maruccia,' Il contrasto alla criminalità organizzata. Contributi di studio', di Vittorio Fanchiotti e Michela Miraglia, 'Emergenza criminale e diritto amministrativo. L’amministrazione pubblica dei beni confiscati', di Nicola Gullo. Nel corso della cerimonia sono anche stati conferiti una serie di premi speciali. A Giovanni Floris il premio per il Giornalismo di inchiesta, mentre premi per l'impegno sociale sono andati a Valentina Arrighetti, Emanuele Filiberto di Savoia, Nicoletta Mantovani, Mario Furlan e Patrizia Gucci.

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