Ma dal Policlinico non perdono la speranza che la mamma possa tornare sui suoi passi
Per il piccolo Enea, il neonato lasciato ieri mattina nella Culla per la vita del Policlinico di Milano, è partito come da prassi l'iter che nel giro di qualche settimana dovrebbe portare all'affidamento del bimbo da parte del Tribunale dei minori a una famiglia idonea. Lo precisano all'Adnkronos Salute dall'Irccs di via Sforza, assicurando che "il bambino sta bene: è sanissimo, monitorato" dell'équipe della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale diretta da Fabio Mosca, e "nutrito con il latte delle donatrici che alimentano la Banca del latte materno".
Quando un bimbo viene trovato nella Culla per la vita, versione moderna di quella che un tempo era la 'ruota degli esposti', la Neonatologia lo prende in carico - spiegano dall'ospedale - e in tempo reale viene contattato il Tribunale dei minori che affida temporaneamente la patria potestà del piccolo al reparto, che così può rispondere dell'accudimento riservato al bebè. Appena il neonato è dimissibile, il tribunale viene avvistato e scatta l'affidamento alla famiglia individuata nel frattempo. Successivamente, si potrà valutare l'eventuale adottabilità del bambino.
Questo prevede la procedura, ma dal Policlinico non perdono la speranza che la mamma di Enea possa tornare sui suoi passi: "Se vorrà ripensarci, in qualunque momento siamo pronti ad accoglierla", assicurano. La madre ha partorito il piccolo in un altro ospedale e lo ha lasciato nella Culla per la vita del policlinico insieme a una lettera.