In audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta
La scena non è stata inquinata. Lo ha detto il pm Aldo Natalini che, ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, alla domanda se la scena fosse stata inquinata ha risposto: "Secondo me no".
"Il tema del presunto inquinamento probatorio è stato anche trattato dal gip", ha osservato il pm Natalini aggiungendo che il "gip lo esclude". "Sono minimi gli spostamenti", aggiunge.
"Questo tema il gip lo affronta" ha detto il pm Aldo Natalini rispondendo alle domande del deputato Walter Rizzetto (Fdi) sulle ferite al volto e in altre parti del corpo di Rossi, ha aggiunto: il "gip non rileva evidenti incompatibilità con la caduta e non ce le rileva il nostro consulente di parte".
"Questo tema delle lesioni al volto affiora nell'indagine bis, che non ho curato io, come pure il tema dell'orologio", ha osservato il pm Natalini sottolineando che il gip non ordinò "supplementi investigativi". Riguardo al segno sul polso di David Rossi "l'interpretazione della prima indagine è stata che la pressione nel cadere dell'orologio fu talmente forte, che rimase a stampo".
LETTERA A FICO - "Assolutamente no" ha risposto il pm Aldo Natalini alla domanda se fosse a conoscenza della lettera inviata dall'avvocato Andrea Vernazza al presidente della Camera Roberto Fico riguardo i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.
"All'indomani dell'audizione di Aglieco e del seguito mediatico che ci fu, mi chiamò Marini (l'altro pm, ndr.), amareggiato e mi disse che avrebbe parlato con l'avvocato Vernazza", ha ricordato. "Poi io vengo a sapere dalla stampa, trasecolo e scrivo a Vernazza", sottolinea facendo riferimento alla lettera inviata al presidente Fico e spiegando di aver scritto all'avvocato Vernazza dicendogli che l'iniziativa non era stata "preventivamente concordata, da me non condivisa e soprattutto a me del tutto ignota".