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Migranti, sindaco Pozzallo: "Stato emergenza? Inutile misura spot"

Ammatuna: "Serve una missione di soccorso europea, dare più spazio alle ong e un maggiore raccordo con i Comuni. Nelle città cresce l'insicurezza"

Roberto Ammatura, sindaco di Pozzallo
Roberto Ammatura, sindaco di Pozzallo
12 aprile 2023 | 15.01
LETTURA: 2 minuti

Un "pannicello caldo". Di più. Una "misura spot" che "non serve assolutamente a nulla". Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo (Ragusa), da sempre in prima linea sul fronte dell'accoglienza dei migranti, boccia senza mezzi termini la dichiarazione dello stato di emergenza del Governo Meloni. "Mi sembra - dice all'Adnkronos - che si stiano avvitando su se stessi per cercare di porre rimedio a una situazione che giorno dopo giorno si fa sempre più drammatica. Non si affrontano così temi importanti". La soluzione per il primo cittadino passa innanzitutto da un maggiore raccordo con l'Ue. "Con i Paesi nostri amici, non certo con quelli di Visegrad - sottolinea -. Occorre una missione europea tipo Mare Nostrum per cercare di coinvolgere gli altri Stati nell'accoglienza. Purtroppo, però, di questo non c'è traccia, quando andiamo nei tavoli europei non abbiamo la forza necessaria a porre il tema".

In secondo luogo "bisogna dare più spazio alle ong, invece di bloccarle nei porti" e, infine, serve "un maggiore coinvolgimento dei Comuni". "Dalle comode poltrone romane si può pontificare - dice Ammatuna -, ma poi a doversi sbracciare sono i territori. Oggi il rapporto tra i Comuni e il Viminale non esiste più". La conseguenza? "Un disordine nelle città in prima linea sul fronte dell'accoglienza che non c'era prima. Hotspot pieni, migranti che escono e spesso non tornano la sera, c'è una maggiore precarietà e insicurezza". Al Governo, che ha condotto una campagna elettorale "all'insegna di parole d'ordine improntate al razzismo, che invocava improbabili blocchi navali", servirebbe "un bagno di realtà". "Da parecchi mesi continuo a ripetere che nel nostro territorio abbiamo un incremento di arrivi dalla Cirenaica, un'immigrazione dall'Est. Qualcuno, però, scopre solo adesso che la Russia potrebbe utilizzare la migrazione come arma di pressione".

Il timore del sindaco di Pozzallo è che si possa arrivare alla stagione estiva con "un governo assolutamente impreparato", ma "mostrare i muscoli non porta soluzioni e, anzi, aggrava, i problemi". "Il Mediterraneo ribolle, il rischio è che questo fenomeno ci esploda in mano. La dichiarazione dello stato di emergenza è un provvedimento spot, così come dopo la strage di Cutro, un pannicello caldo che non servirà nulla, se non al capo del Dipartimento delle Libertà civili e dell'immigrazione a semplificare alcune procedure".

L'appello del sindaco di Pozzallo è a potenziare i centri di accoglienza diffusa. "Era un modello per l'Europa e funzionava benissimo. A Pozzallo abbiamo un centro Sai con 21 giovani migranti perfettamente integrati, vanno a scuola e hanno un regolare contratto di lavoro. Se tutti i Comuni lo facessero, stimolati dal Viminale e dal Governo, il fenomeno migratorio potrebbe essere una risorsa per i nostri territori. Invece, vedo solo una demagogia e ipocrisia insopportabile".

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