Il ministro dell'Interno annuncia: "Proporremo piano per il Nord Africa per fermare traffici"
La morte di un neonato di 20 giorni, arrivato a Lampedusa insieme a centinaia di migranti, "testimonia che le traversate andranno interrotte al più presto. Molto spesso si fraintende che tutta l’azione, da più parti dispiegata, per cercare di arrestare questi traffici sia orientata non si sa da cosa, in realtà e perché questa situazione non è sostenibile”. Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi rispondendo alle domande dei cronisti durante la visita nella Corte d’Appello di Roma per un incontro con il presidente Giuseppe Meliado’.
“Ieri c’è stato un quasi naufragio con il recupero di una trentina di persone, poi la notizia della morte del neonato, la scorsa settimana c’è stata un’altra persona morta per ipotermia: per noi non ha senso tutto questo. Vogliamo evitare le morti in mare. E le statistiche lo dicono: fermare i traffici vuol dire abbattere anche la statistica delle morti in mare. Noi leggiamo questi eventi drammatici, tragici, come una motivazione ulteriore per fare di tutto”, ha sottolineato il ministro che ha annunciato un incontro a breve con il sindaco di Lampedusa.
E poi, ha spiegato Piantedosi, “concretizzeremo l’azione che stiamo pianificando come governo di proporre un piano per il Nord Africa e soprattutto di intensificare i rapporti con quei Paesi per collaborare con loro per arrestare questi traffici, sostenendoli nel loro sviluppo economico”.