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Migranti, 202 su Ocean Viking: "Esausti, no risposte da autorità"

Nessuna comunicazione ufficiale su divieto ingresso in acque territoriali. A bordo donne e minori. Anche 6 bimbi con meno di 4 anni

Migranti, 202 su Ocean Viking:
26 ottobre 2022 | 13.05
LETTURA: 2 minuti

Oltre 200 naufraghi soccorsi in cinque diverse operazioni in acque internazionali dall'equipaggio dell'Ocean Viking restano in attesa sul ponte della nave. "Al momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione operativa che vieta l'ingresso nelle acque territoriali italiane", spiegano all'Adnkronos da Sos Mediterranee. L'ultima carretta del mare con 56 persone a bordo, tra cui 2 donne e 27 minorenni tutte non accompagnate, è stata soccorsa ieri notte. Dopo una ricerca durata ore, nel buio pesto. Prima di loro poco più di 70 erano stati salvati dalle onde. Viaggiavano su due barchini sovraccarichi intercettati in zona Sar libica. A bordo c'erano 33 e 40 persone, tra cui anche 3 bimbi che non hanno neppure 4 anni. "La prima era una barchetta in legno molto piccola e sovraffollata, la seconda in vetroresina era pericolosamente inclinata e rischiava di capovolgersi. A bordo c'erano diversi bambini piccoli, minori non accompagnati e donne", raccontano i soccorritori.

Piccoli naufraghi che si aggiungono agli altri già presenti sul ponte della nave. "Sono sei i bambini sotto i quattro anni che abbiamo a bordo". Complessivamente 202 i superstiti. "Secondo le leggi internazionali marittime prestare assistenza è un obbligo per tutte le navi in transito - sottolinea Viviana Di Bartolo, soccorritrice di Sos Mediterranee -. Le imbarcazioni soccorse erano precarie, sovraffollate e i naufraghi non avevano giubbotti di salvataggio e nessuna dotazione a bordo". Alcuni erano in mare da più di 30 ore. "Hanno chiari segni di disidratazione, ustioni da carburante e acqua salata. Sono esausti", dicono da Sos Mediterranee. Sulla clinica di bordo il team di Ocean Viking si prende cura di loro. "Chi fugge dalla Libia ha bisogno di assistenza immediata perché ha alle spalle, nella peggiore delle ipotesi, indicibili torture, nella migliore un viaggio in mare in balia delle onde durato molte ore. Hanno il diritto di sbarcare nel porto sicuro più vicino".

Il Viminale, però, annuncia una stretta sulle ong, accusate di agire "in piena autonomia e in modo sistematico in area Sar senza ricevere indicazioni dalle Autorità statali responsabili di quell'area Sar, ovvero Libia e Malta, che sono state informate solo a operazioni avvenute''. "Anche questa volta come ad ogni operazione abbiamo segnalato il soccorso alle autorità compententi - concludono da Sos Mediterranee -. Al momento nessuno ha risposto, ci aspettiamo che lo facciano al più presto". (di Rossana Lo Castro)

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