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Massimo Galli e l'accusa di concorso pilotato in università, sentenza slitta al 16 luglio

L'infettivologo: "Mi trovo in una vicenda kafkiana, ho fatto tutto con coscienza e competenza"

Massimo Galli
Massimo Galli
13 giugno 2024 | 12.37
LETTURA: 1 minuti

"Mi trovo in una vicenda kafkiana e fastidiosa, ma io ribadisco che ho fatto tutto secondo coscienza e competenza e questo concorso lo ha vinto la persona migliore". Lo afferma Massimo Galli, ex direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, imputato per falso e per turbativa d'asta o abuso d'ufficio, per il presunto condizionamento di un concorso universitario per favorire l'assegnazione di un posto da professore associato al suo ex collaboratore Agostino Riva. L'infettivologo sostiene, inoltre, la necessità di concedere agli atenei maggiori margini di decisioni sulle nomine.

Parole pronunciate al termine dell'udienza rinviata, per eventuali repliche e sentenza, al prossimo 16 luglio. Per Galli la procura aveva chiesto la condanna a un anno e dieci mesi. La prima eventuale data per il verdetto poteva essere l'11 luglio, ma Galli ha esclamato "no, è il mio compleanno" riuscendo a strappare un sorriso in aula e un rinvio più lungo.

L'udienza di oggi è stata dedicata alla difesa di Riva rappresentata dall'avvocato Luca Troyer che ha chiesto l'assoluzione sottolineando che "non c'è stata nessuna condotta illecita, tutto si basa su due intercettazione". Per il legale ritenere che in una telefonata "si ipotizzi un concerto tra i due mi sembra incredibile". Per il difensore "non c’è nessuna prova del coinvolgimento di Riva" sul falso, così come non sussiste la turbativa d'asta.

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