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L'Aquila è la capitale italiana della Cultura 2026

Il ministro Sangiuliano: "Titolo meritato, coinvolgere le finaliste". Marsilio: "Più difficile L'Aquila capitale della Cultura che vincere le regionali in Abruzzo". La città abruzzese raccomandata da una giuria presieduta da Davide Desario, direttore di Adnkronos

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con Davide Desario, direttore di Adnkronos
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con Davide Desario, direttore di Adnkronos
14 marzo 2024 | 11.59
LETTURA: 9 minuti

L'Aquila sarà la capitale italiana della Cultura nel 2026. L'annuncio arriva dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel giorno della proclamazione al Mic. Il capoluogo abruzzese ha battuto le altre nove città finaliste: si tratta di Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e i comuni della Valdichiana. La città è stata raccomandata dalla giuria presieduta da Davide Desario, direttore di Adnkronos.

Le motivazioni

"Il dossier promuove un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale - si legge nelle motivazioni della giuria - mira al recupero dell’identità, puntando sulla cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità. Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con il territorio circostante; la strategia identificata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi e il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per un intero anno e copre tutto il panorama delle espressioni artistiche e culturali: cinema, teatro, musica, arti visive; apprezzata l’attenzione ai giovani, che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto realizza anche una buona integrazione tra pubblico e privato ed è molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente".

Sangiuliano: "Titolo meritato, coinvolgere le finaliste"

"L'Aquila ha grandi valori culturali e certamente merita questo titolo di capitale italiana della cultura per il 2026". Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, apprezza la decisione della giuria che ha scelto il capoluogo abruzzese fra le dieci finaliste. "Ma è anche vero che tutte le città finaliste avrebbero meritato il titolo di capitale italiana della cultura e nel mio cuore vorrei che tutte quante venissero premiate, anche perché l'Italia ha una grande ricchezza: mentre altre nazioni hanno pochi luoghi iconici che tutti noi conosciamo, noi abbiamo almeno un centinaio di luoghi che da soli meriterebbero un viaggio. Ogni luogo ha una sua identità e una sua storia, che crocianamente è sempre un fatto contemporaneo".

"La commissione è autorevole ed è distante, autonoma e indipendente dal ministro - tiene a sottolineare Sangiuliano - e ha fatto le sue scelte, valutando non le città in quanto tali ma i loro progetti. E mi impegno a trovare una qualche forma per premiare tutte le città finaliste e non soltanto la vincitrice e per coinvolgerle", come proposto anche dal presidente della giuria, Davide Desario.

Desario: "Viaggio strepitoso, senso di squadra che unisce tutti i 'campanili'"

Tiene a questo proposito a sottolineare Desario: "La valutazione ha portato a una scelta che ha anteposto l'esame e il confronto dei dossier a qualsiasi ideologia politica. Ed è stato uno strepitoso viaggio attraverso la bellezza e la ricchezza della nostra nazione: sono ancora una volta rimasto sorpreso dalla autorevolezza, dalla capacità, dalla passione, messe in campo da tutti i rappresentanti delle città candidate, con un senso di squadra che unisce tutti i 'campanili'. Questo è l'emblema dell'Italia come vorremmo che fosse e che vuole migliorare a colpi di cultura, autentico volano per il Paese, con grandi e piccole realtà locali che guardano al futuro e alle nuove tecnologie, senza mai rinunciare alle radici e alle loro tradizioni".

Il sindaco Biondi: "Occasione per ricostruire tessuto sociale"

"L’Aquila si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma: come ho detto nel corso dell’audizione il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire il tessuto sociale le nostre comunità", ha detto il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, commentando la proclamazione della città.

Per il Comune dell’Aquila, oltre a Biondi, hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, che hanno manifestato sostegno alla candidatura aquilana supportata anche dagli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 (Usra e Usrc) e dei territori colpiti dal sisma del 2016 (Usr). Il dossier “L’Aquila città multiverso”, si legge in una nota del Comune, "illustrato nel corso dell’audizione svoltasi il 4 marzo scorso nella sede del ministero dal sindaco Biondi, dal direttore della candidatura, Alessandro Crociata, dal coordinatore scientifico del dossier, Pierluigi Sacco, e dal direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, Federica Zalabra, ha convinto la commissione esaminatrice. Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale sono i quattro cardini del documento che si sviluppa su cinque assi portanti per la sua declinazione e realizzazione: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità".

“Sono estremamente felice e orgoglioso per un riconoscimento in cui abbiamo fortemente creduto, frutto di un viaggio iniziato nel 2021. Anche all’epoca, in piena pandemia, giungemmo alla finale per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2022, poi conferito all’isola di Procida. Non ci siamo perduti d’animo e da quel risultato abbiamo preso spunto per immaginare e mettere a punto una nuova proposta che fosse ancor più valida, convincente e affascinante proprio come il territorio dell’Aquila e quello delle aree interne non solo dell’Abruzzo e del Centro Italia ma dell’intero Paese. La questione delle aree interne rappresenta la sfida del domani dell’Italia unitamente al problema dell’inverno demografico. Questa vittoria certifica il valore che queste ampie porzioni della nostra Penisola rappresentano in una più ampia ottica di unità e coesione nazionale: città, borghi, paesi in cui sono concentrate straordinarie peculiarità e capacità in grado di dialogare con le realtà metropolitane e costiere, superando antistoriche logiche campanilistiche e distanze orografiche che anche grazie alla cultura possono essere ricucite” ha dichiarato Biondi.

“È stata certificata, inoltre, la validità e la concretezza del dossier proposto, per il quale ringrazio quanti hanno contribuito con idee e proposte alla sua redazione, ma anche la serietà, la concretezza e la visione prospettica di un’amministrazione che ha sempre creduto nel valore sociale, etico e intellettuale, ancor prima che economico, degli investimenti in ambito culturale che nel corso di questi anni hanno raggiunto una quota pari a circa 25 milioni di euro. Per gli aquilani la cultura è sempre stata, soprattutto di fronte a grandi difficoltà come il sisma o la pandemia, un elemento determinante di riscatto e coesione sociale. È un successo che condivido con quanti hanno sostenuto la nostra sfida e verso i quali non posso che esprimere profonda gratitudine: Regione Abruzzo, Comune di Rieti, Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 e dei territori colpiti dal sisma 2016. Tutte le nove città candidate insieme all’Aquila saranno parte integrante di questo percorso: saranno nostre alleate per costruire una rete di connessioni tra i territori. Ci sono molti progetti da realizzare, tanto da fare ma sono certo che saremo all’altezza di questo importante e prestigioso riconoscimento”, ha concluso il primo cittadino del capoluogo abruzzese.

Marsilio: "Più difficile vittoria l'Aquila che quella in elezioni in Abruzzo"

Più sorprendente la vittoria elettorale in Abruzzo o quella dell'Aquila nella 'gara' a capitale italiana della cultura 2026? "Più sorpreso da questa, non c'è dubbio". Ma era più difficile vincere per lei le regionali nelle urne o per la città qui al Mic? "Sicuramente qui per L'Aquila". A ribadirlo è Marco Marsilio, neopresidente rieletto in Abruzzo, intervistato dall'AdnKronos subito dopo la proclamazione al Collegio Romano, sede del Mic. "Due vittorie a così brevissima distanza...potrebbero non reggere lo coronarie!", scherza il governatore.

Cosa comporterà ora questa proclamazione? "Un grande impegno - risponde - da qui al 2026 lavoreremo molto per creare un cartellone di eventi che sia all'altezza di questo prestigioso riconoscimento. La Regione, dando seguito all'atto di indirizzo già approvato in giunta e in consiglio, metterà risorse per dare sostanza a questi progetti. Ci faremo trovare pronti - assicura Marsilio - ben consapevoli che avremo tutti i riflettori accesi su di noi nel 2026, che sarà una ulteriore occasione di crescita e di promozione per l'intero territorio e di coesione per la nostra comunità".

Marsilio riconosce che "il titolo di capitale italiana della cultura era un obiettivo cui tenevamo molto". Ma a 15 anni dal terremoto che rase al suolo la città, che bilancio si può tracciare oggi? "Si può ben dire che L'Aquila è viva e vitale e sta vincendo la sfida della ricostruzione del suo rilancio", afferma il presidente della regione Abruzzo.

Castelli: "Notizia bellissima"

"La designazione di L’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 è una bellissima notizia, non solo per la città e il suo territorio, ma per tutto l’Appennino centrale. Si tratta di un risultato che rende merito all’ottimo lavoro del sindaco Pierluigi Biondi, della sua amministrazione e di una filiera che, a partire dal presidente della Regione Marco Marsilio, in Abruzzo ha dimostrato di essere efficace e vincente", dichiara il commissario straordinario al Sisma 2016, Guido Castelli.

“Il legame che corre tra l’Aquila e la struttura commissariale che guido è costante e all’insegna di una fattiva collaborazione che trova la sua applicazione nella cabina di coordinamento integrata sisma 2009-2016, che presiedo - sottolinea Castelli - Il capoluogo abruzzese, dopo il terribile sisma del 2009, ha avuto la tenacia e la capacità di rialzarsi in piedi e la designazione odierna è un ulteriore, prestigioso, segnale di rinascita che questa splendida città merita".

"Sono certo che questo risultato porterà benefici non solo a L’Aquila, ma a tutto l’Appennino centrale - conclude - Questa vasta parte del nostro Paese è rimasta a lungo ai margini dell’agenda nazionale ma oggi, grazie all’attenzione e all’impegno concreto del governo Meloni, la tendenza è stata invertita attraverso l’adozione di una strategia di crescita e sviluppo che mette al primo posto la sicurezza e la sostenibilità”.

Ricci (sindaco di Pesaro): "Complimenti agli amici de L'Aquila"

"Complimenti a L'Aquila ma anche a tutte le città arrivate in finale. Avete fatto un grandissimo lavoro di programmazione e progettazione per il territorio. A Pesaro, stiamo vivendo questa bellissima esperienza da alcuni mesi e vi posso assicurare che è esaltante: non solo prende vita il progetto col quale si è vinto, nel nostro caso 'La Natura della Cultura', la sfida della sostenibilità che cammina parallelamente allo sviluppo culturale, ma cresce l'orgoglio locale". Così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, Capitale della Cultura 2024, coordinatore dei sindaci Pd, presidente di Ali-Autonomie Locali Italiane, a margine della proclamazione de L'Aquila a Capitale della Cultura 2026.

"Una comunità intera diventa protagonista della Capitale della Cultura, a partire dalla cerimonia di inaugurazione, che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Così come sta accadendo a Pesaro, sarà per i nostri amici de L'Aquila", ha aggiunto. "Si tratta di una strategia da portare avanti, sia da parte delle città vincitrici, sia da parte di tutte le altre città, perché l'Italia ha bisogno di costruire attorno alla bellezza una strategia di competitività", ha proseguito Ricci. "I flussi turistici sono in aumento, verso il nostro Paese. Si parla di milioni di turisti, attratti dalla bellezza e dalla cultura italiana. Il punto è che in Italia abbiamo le grandi città d'arte che sono già in over booking: penso a Roma, Firenze, Venezia, Napoli. E quindi noi abbiamo bisogno di mettere in rete una squadra di città medie della cultura che possa arricchire la proposta italiana e rendere il nostro Paese più competitivo", ha aggiunto Ricci. "Se riusciremo a mettere a rete queste esperienze progettuali non solo diventeremo più forti nei nostri territori ma diventerà più forte il nostro Paese", ha concluso.

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