L’Italia è tra gli oltre 80 i paesi che hanno aderito alla Dichiarazione politica internazionale “per rafforzare la protezione dei civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate”, durante la Conferenza intergovernativa sulle armi esplosive organizzata dall’Irlanda. “Il Governo italiano attribuisce grande valore a questo processo, che si inserisce nel solco dell’impegno del nostro paese a sostegno dei diritti dell’uomo e del protezione dei civili nei conflitti, così come di una più compiuta attuazione del diritto internazionale umanitario” ha dichiarato Maria Tripodi, Sottosegretaria per gli Affari Esteri" (la Dichiarazione) include nel suo ambito di applicazione una nozione estesa del concetto di protezione dei civili, non limitata alla mera ricognizione degli effetti diretti e immediati derivanti dall’uso di armi esplosive, bensì tale da considerare i danni che nel medio-lungo termine compromettono tanto il diritto dei singoli ad un’esistenza libera e dignitosa, quanto beni di natura collettiva, come la salute, l’educazione, uno sviluppo equo e sostenibile”.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), Campagna Italiana contro le Mine e Rete Italiana Pace e Disarmo, che hanno rilanciato in Italia l’iniziativa internazionale sulle armi esplosive con lo slogan “Stop alle bombe sui civili”, esprimono soddisfazione per la firma del nostro Paese. Rilanciando l’invito della coalizione internazionale INEW sulle armi esplosive a impegnarsi per l’universalizzazione e implementazione della Dichiarazione, le organizzazioni del coordinamento italiano auspicano che l’Italia si impegni in questa direzione con coraggio e determinazione al fine di rendere il documento realmente efficace nell’alleviare le sofferenze dei civili causate dalle armi esplosive nelle aree popolate.