La popolazione italiana diminuisce e invecchia. Al 1° gennaio 2016 la stima è di 60,7 milioni di residenti (-139mila sull’anno precedente) mentre gli over 64 sono 161,1 ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Il nostro Paese è tra i più invecchiati al mondo, insieme a Giappone (indice di vecchiaia pari a 204,9 nel 2015) e Germania (159,9 nel 2015). E' la fotografia fornita dal Rapporto 2016 dell'Istat.
Nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia per le nascite: nel 2015 sono state 488mila, 15mila in meno rispetto al 2014. Per il quinto anno consecutivo diminuisce la fecondità, solo 1,35 i figli per donna. I decessi hanno invece raggiunto le 653mila unità, 54mila in più dell’anno precedente (+9,1%).
Nel 2015 la vita media alla nascita stimata è di 80,1 anni per gli uomini (80,3 nel 2014) e di 84,7 per le donne (85,0 nel 2014). La popolazione italiana è tra le più longeve. Per i maschi, solo in altri quattro paesi europei alla nascita si vive in media 80 anni e più: Cipro (80,9), Spagna e Svezia (80,4) e Paesi Bassi (80,0); per le femmine si arriva mediamente a 85 anni e più in Spagna (86,2) e Francia (86,0).
In Italia, su 100mila residenti le persone con 100 anni e più sono 31,4, di sesso femminile nell’83,8% dei casi (1° gennaio 2015). Di questi il 4,6% ha 105 anni e più e, ancora una volta, le donne sono la stragrande maggioranza (88,3%). Nel contesto europeo quote di centenari (e over 100) superiori alle nostre si trovano in Spagna e Francia (con 33,3 e 36,8 per 100mila residenti), minori in Germania e Regno Unito. Il peso delle nuove generazioni è fra i più bassi d’Europa: meno del 25% della popolazione italiana ha un’età compresa tra 0 e 24 anni, una quota che si è pressoché dimezzata fra il 1926 e il 2016.