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Gilet arancioni, denunciato Pappalardo

Per violazione del Dpcm. Il leader del movimento è il promotore del presidio che si è tenuto in piazza Duomo a Milano: in molti senza mascherina (FOTO): "Li denuncio io". Social scatenati: "Ecco un focolaio"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
30 maggio 2020 | 18.25
LETTURA: 2 minuti

Antonio Pappalardo, il leader dei gilet arancioni e il promotore del presidio che si è tenuto in piazza Duomo a Milano, sarà denunciato nelle prossime ore, per violazione delle disposizioni che riguardano il Dpcm nelle parte relativa al divieto di assembramento e all'obbligo di indossare protezioni individuali per contenere il contagio del virus Covid 19. E' quanto apprende l'Adnkronos da fonti della questura.

Il presidio era autorizzato ma essendo lui "il responsabile della manifestazione sarà denunciato perché quando uno presenta un preavviso di manifestazione si assume la responsabilità anche perché gli altri partecipanti rispettino le regole", spiegano da via Fatebenefratelli che, nelle prossime ore, trasmetterà la denuncia all'autorità giudiziaria.

I partecipanti al movimento di protesta che chiede, tra l’altro, il ritorno alla "lira italica" e un "governo votato dal popolo", sarebbero dunque chiamati a rispondere - quando verranno identificati - di non aver indossato la mascherina o di non aver mantenuto la distanza con gli altri manifestanti presenti in piazza.

Il lavoro di identificazione degli altri partecipanti, piuttosto numerosi in piazza Duomo, "richiederà diversi giorni e inizierà fin dalle prossime ore", assicura il personale in divisa. Pappalardo, oltre a essere il promotore dell'iniziativa, è immortalato senza mascherina, in diverse immagini, in palese violazioni delle disposizioni che occorre rispettare per contrastare il diffondersi del coronavirus.

La gestione dell'ordine pubblico, quando si ha a che fare con manifestazioni partecipate, sconsiglia l'identificazione sul posto dei presenti per evitare possibili tensioni; si procede quindi all'identificazione successivamente attraverso immagini, non solo quelle registrate dalle telecamere fisse in zona ma anche acquisite dagli stessi poliziotti o da fotografi e telecamere.

Un lavoro che richiede più tempo, ma che fornisce un supporto tangibile alle indagini. Nei prossimi giorni, se non nelle prossime settimane, si attendono dunque sviluppi sul numero esatto di denunciati per le violazioni al Dpcm per la parte relativa alla violazione delle misure urgenti di contenimento del contagio del Covid-19.

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