Alessandra, 21 anni e in piazza della Repubblica con il tricolore, fidanzata di un collega del carabiniere ucciso in Congo
"Sono fidanzata con un carabiniere ora in missione in Iraq e amico di Vittorio Iacovacci, con il quale avevano condiviso un’esperienza di lavoro a Livorno. Anche io sono un ex militare e oggi sono qui per onorare la nostra bandiera e in nostri caduti che hanno pagato il prezzo più alto". Lo dice all’Adnkronos Alessandra, 21 anni, che in piazza della Repubblica stringe il tricolore. Il suo fidanzato ha quattro anni in meno del collega e amico Vittorio, ucciso in Congo insieme all’ambasciatore italiano. "Come dice la canzone della Folgore - spiega Alessandra - sono ora là, in quell’angolo di cielo dove ci sono i santi i martiri e gli eroi". Parla con voce tremante: "E dura essere qui - dice - ma mi rende orgogliosa per quello che i nostri concittadini e militari fanno ogni giorno nel mondo". (di Silvia Mancinelli)
"Sono qui perché partecipo al dolore delle famiglie dell’ambasciatore e del carabiniere uccisi. Da mamma di un militare dell’Esercito andato più volte in missione nei teatri più difficili, mi sono sentita inevitabilmente vicina alle mamme, soprattutto a quella di Vittorio". Lo dice all’Adnkronos Carolina, anche lei in piazza della Repubblica. "So bene quanto potesse essere orgogliosa la mamma del carabiniere, pensandolo magari al sicuro. Quando loro partono, sono mesi in cui come mamma non vivi".
"Sono i nostri morti e siamo venuti qui per piangerli". Così all’Adnkronos Lorenzo, Chiara, Agnese, Lara, Diletta, Roberta venuti in piazza della Repubblica con il tricolore per rendere omaggio all’ambasciatore Attanasio e al carabiniere Iacovacci. Hanno tutti 19 e 20 anni, studenti fuori sede di giurisprudenza.
"Sono venuta qui perché sono nata e cresciuta a Sonnino, il paese di Vittorio Iacovacci. Lo ricordo benissimo da piccolo, vivace, dispettoso, ma bravissimo. Che gran dolore oggi". Lo racconta Franca all’Adnkronos. Anche lei è in piazza della Repubblica per manifestare la propria vicinanza. "Ormai vivo a Ciampino, proprio accanto all’aeroporto - aggiunge - Quando sono arrivati i feretri, mi sono arrampicata sul tetto per vedere. E' stato un po’ come dargli un ultimo saluto".