L'8 marzo 2021 collega l'aumento della violenza domestica alla chiusura in casa, dato il lockdown
8 marzo 2021. Festa della donna. La festa, nata per ricordare sia le conquiste sociali e politiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che le donne subiscono tuttora nel mondo, quest'anno acquista un'importanza particolare, vista la nuova realtà imposta dall’emergenza sanitaria da coronavirus.
La pandemia e il lockdown sono diventati una sorta di 'detonatore' di violenze che arrivano fino all'estremo: donne uccise da uomini, nelle case e all'interno delle relazioni familiari e affettive. Da inizio anno ad oggi si contano già 12 femminicidi, conferma D.i.Re Donne in Rete contro la violenza.
Da dove ripartire? "Prevenzione", è la parola chiave. "Il legislatore deve spostare il focus sull'autonomia economica della donna, sulle molestie al lavoro, tutte iniziative che sottraggono la donna e i figli dalla violenza. Questo è il punto centrale", commenta all'Adnkronos Irma Conti, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma, cavaliere della Repubblica per la lotta alla violenza sulle donne, nonché presidente nazionale dell'Associazione Donne Giuriste Italia (Adgi).
CARTABIA - Per la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, "la violenza contro le donne è espressione di una cultura di potere e di subordinazione che deve essere estirpata dalle radici; una cultura che deve essere intercettata dalle prime, apparentemente piccole, manifestazioni per prevenirne tempestivamente le conseguenze più gravi". La ministra esprime quindi la "sentita partecipazione alla sofferenza di tutte le donne che hanno subìto violenza, fisica e psichica, e a quella dei familiari di tutte le vittime che hanno perso la vita per atti di aggressione e che avvertono bruciante il bisogno di giustizia".
La Guardasigilli commenta così anche gli ultimi dati pubblicati dal Viminale sulla violenza di genere: in Italia, nell’anno della pandemia, si è registrato un aumento dei femminicidi, a fronte di una diminuzione degli omicidi, come avviene già da diversi anni.
Davanti a questo "preoccupante quadro", Marta Cartabia annuncia di voler aderire "all’invito della ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, per ricostituire gli organismi di governance previsti dall’ordinamento per il presidio delle politiche di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne".
LAMORGESE - "Ogni anno la Giornata internazionale della donna è occasione per riflettere sulle importanti conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte e consolidate con il passaggio delle generazioni. Ma questa data, celebrata in tutto il mondo, ci deve obbligare a porre il massimo dell’attenzione sulle discriminazioni e sulle violenze che subiscono ancora troppe donne anche nel nostro Paese", le parole del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel messaggio - pubblicato sul sito del Viminale - dedicato a tutte le donne e in particolare a quelle che ogni giorno si trovano a dover affrontare situazioni di difficoltà e pericolo a causa di violenze che non sono soltanto fisiche, ma anche psicologiche, coercitive, di privazione della libertà o economiche.
"Discriminazioni e violenze - prosegue la responsabile del Viminale - che hanno conseguenze per l’intera società. Fino a minare le fondamenta della convivenza civile. Questo sforzo di riflessione e di conseguenti azioni dobbiamo metterlo in atto non solo l’8 marzo ma tutti i giorni dell’anno. L’anno passato, caratterizzato da un lungo lockdown e dalle molte limitazioni necessarie per combattere la diffusione del Covid-19, è stato difficile per tutti e per molti, purtroppo, si è rivelato drammatico".
Quindi l'appello: "Ancora una volta mi rivolgo a tutte le donne che si trovano, o potrebbero trovarsi, in una situazione di difficoltà per dire loro di continuare ad avere fiducia nelle istituzioni, nelle forze di polizia e nella magistratura che sono sempre al loro fianco. Bisogna denunciare subito le situazioni di pericolo".
COLAO - "Dobbiamo lavorare ogni giorno, non solo l’8 marzo, per raggiungere una piena uguaglianza di genere. Solo così potremo davvero rilanciare tutto il Paese", le parole del Ministro dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, Vittorio Colao, per il quale verso le donne "ora l’attenzione deve essere ancora più alta. Perché investendo giustamente molto nella transizione digitale ed ecologica - aree tradizionalmente sovrarappresentate da uomini - dobbiamo ridurre il gap di genere".