Più della metà dei casi in Europa, per il 5% dei pazienti è stato necessario il trapianto
Superano quota mille i casi di epatite acuta grave di origine sconosciuta segnalati nei bambini, con 22 morti. E' quanto emerge dall'ultimo aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità. All'8 luglio i Paesi ad averli segnalati risultano 35 in 5 regioni dell'Oms per un totale di 1.010 casi probabili, di cui quasi la metà (48%) è stata segnalata dalla regione europea (484 casi in 21 Paesi), includendo i 272 casi (27% del dato globale) registrati nel Regno Unito. Rispetto al precedente bollettino pubblicato il 24 giugno, sono stati comunicati altri 90 nuovi casi probabili e 4 decessi aggiuntivi. E due nuovi Paesi, Lussemburgo e Costa Rica, si sono aggiunti alla lista di quelli che hanno registrato casi.
L'epidemia di epatiti a eziologia sconosciuta nei più piccoli è stata inizialmente rilevata il 5 aprile. Nel conteggio dei casi ci sono sia quelli nuovi che si sono verificati a partire da allora e sia casi identificati retrospettivamente dall'1 ottobre 2021, che si adattano alla definizione stabilita dall'Oms. Nell'ultimo bilancio ci sono altri tre Paesi che hanno segnalato casi, che sono in attesa di classificazione e non sono inclusi nel conteggio cumulativo dei casi probabili. Dei casi probabili, 46 bambini (5%) hanno avuto bisogno del trapianto. I decessi rappresentano il 2%. Il secondo numero più alto di casi probabili è stato segnalato dalla regione delle Americhe (435 di cui 334 in Usa), seguita dalla regione del Pacifico occidentale (70). In 17 Paesi i casi probabili censiti sono più di 5. Il numero effettivo, spiega inoltre l'Oms, potrebbe essere sottostimato, in parte a causa dei limitati sistemi di sorveglianza rafforzata in atto.