I disagi per improvvise rinunce dei presidenti, poi, sostituiti. L'amministrazione comunale invia gli atti in Procura
Caos seggi a Palermo per le elezioni amministrative e per il referendum sulla giustizia. Dopo una serie di ritardi nelle operazioni con decine di sezioni rimaste chiuse per improvvise rinunce dei presidenti, sono stati nominati e si sono insediati gli ultimi tredici presidenti, riportando alla regolarità le "600 sezioni elettorali" della città come rende noto la Prefettura di Palermo.
"L'amministrazione comunale ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all'accertamento di responsabilità di natura penale", ha fatto sapere dall’amministrazione comunale di Palermo.
Come chiarito dal Viminale, sì al voto anche oltre le 23 per gli elettori presenti nel seggio prima dell'orario di chiusura.
LAMORGESE - “E’ gravissimo che a Palermo, senza alcun preavviso, un elevato numero di presidenti di seggio non si sia presentato per l’insediamento, ovvero abbia rinunciato all’incarico, ritardando l’avvio delle operazioni di voto" ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. "Un tale atteggiamento esprime una assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni e per i cittadini, chiamati in questa giornata elettorale e referendaria ad esercitare un diritto costituzionale fondamentale per la vita democratica del Paese”. “La procura di Palermo – ha aggiunto la titolare del Viminale - valuterà gli eventuali profili di responsabilità conseguenti alle segnalazioni inviate dal Comune, competente per le procedure di insediamento dei seggi e di sostituzione dei presidenti”.
LA VICENDA - Almeno cinquanta i seggi che risultavano chiusi in mattinata, nonostante il voto a partire dalle 7. "Questa mattina avrei voluto esercitare il mio diritto al voto - raccontava all'Adnkronos Paola Maranzano - ma non è stato possibile perché arrivata al seggio, presso la scuola del quartiere Boccadifalco ci hanno detto che la sezione 375 era chiusa perché mancava il presidente. A questo punto, io vado a lavorare. Mi è stato negato il diritto al voto e ritengo che sia gravissimo". La stessa situazione si era verificata presso il seggio di via Valverde, anche qui i cittadini non hanno potuto esercitare il diritto al voto perché mancano sia il presidente che il segretario di sezione. Decine le telefonate arrivate in Questura e prefettura.
Davanti al caos dei seggi rimasti chiusi, il Comune di Palermo aveva rivolto un appello ai cittadini interessati a ricoprire i ruoli. Sul sito del comune di Palermo presenti tutte le indicazioni per la candidatura.
GLI APPELLI A PROLUNGARE IL VOTO - “Ho chiesto al Ministro dell’Interno di valutare l'opportunità di autorizzare il prolungamento dell’apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle ore 14 di lunedì 13 giugno" ha detto il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci. "Una misura straordinaria a seguito dell’altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali. È un provvedimento che avrei adottato autonomamente, se non si votasse anche per i Referendum. Al tempo stesso, ho manifestato apprezzamento al ministro Lamorgese per la disponibilità all’accorpamento delle sezioni elettorali non costituite con quelle già operanti”.
"A Palermo la situazione è grave è inaccettabile" ha sottolineato la Lega che si è appellata al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno : "Democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto", hanno provato a evidenziare fonti del partito di Matteo Salvini. E il senatore e leader della Lega ha espresso "preoccupazione e sconcerto" al Capo dello Stato per quanto accaduto a Palermo. Salvini, riferendosi alla mancanza di decine di presidenti di seggio, ha sottolineato "il grave danno per la democrazia in una delle città più importanti d’Italia".