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Disturbi alimentari, Fialdini: "E’ un’emergenza, i ragazzi vanno aiutati a parlarne"

La conduttrice di 'Fame d'amore' prosegue la sua opera di sensibilizzazione nel libro 'Nella tana del coniglio' "ma vorrei fare anche tour a teatro"

Francesca Fialdini - Fotogramma
Francesca Fialdini - Fotogramma
11 gennaio 2024 | 20.05
LETTURA: 2 minuti

"Quella del disturbo alimentare è una emergenza e se ora se ne inizia a parlare si tratta di un fatto positivo perché recepire il disagio giovanile anche nella malattia mentale è una buona notizia". Parola di Francesca Fialdini, conduttrice di Fame d'amore, la docuserie su anoressia e bulimia andata in onda su Rai3, che ora ne parla anche nel libro 'Nella tana del coniglio' scritto con lo psichiatra Leonardo Mendolicchio ed edito da Railibri.

"C’è ancora molto da fare - dice Fialdini in un'intervista a 'La Nazione' - perché in famiglia ci si vergogna a dire che una figlia ha tali problemi". Per questo, propone, "bisogna lavorare nelle scuole e aiutare gli insegnanti ad affrontare questi problemi in classe senza fare sentire gli alunni che si sentono colpiti come dei perseguitati".

I giovani, afferma, hanno bisogno "di fidarsi e lasciarsi andare. Se riescono a farlo con me che sono una conoscente a maggior ragione dovrebbero riuscirci con un genitore in primis, ma anche con adulti di riferimento, per esempio un professore o un allenatore". perché, Fialdini ne è convinta, la prima 'cura' è "ascoltarli, metterli al centro dell’attenzione, sospendere il giudizio e dare loro gli strumenti per cercare dentro di sé la forza di realizzare i propri sogni, non i nostri. Io sentivo che era una cosa sulla quale era il momento di interrogarci tutti".

Ma la reale soluzione per chi soffre di disturbi alimentari arriva soltanto chiedendo aiuto. "Bisogna chiedere aiuto a psicologi e psichiatri. Il sistema sanitario nazionale soffre la mancanza di medici e ciò deve essere superato. Bisogna fare sì - sollecita Fialdini - che qualcuno li aiuti a non essere soli".Per questo spera "che i disturbi alimentari entrino nei ‘Livelli essenziali di assistenza’, i famigerati Lea".

Quanto a lei, continuerà a parlarne. “A me piacerebbe portare questi argomenti a teatro, fare un tour parlando di disturbi alimentari. E poi naturalmente continuare nelle scuole e nelle università come già facciamo", conclude.

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