Incontro di una delegazione del Csm, guidata dal vicepresidente Fabio Pinelli, con i magistrati romani nel palazzo di giustizia a piazzale Clodio. Al centro del confronto le carenze dell’organico nei diversi uffici, i carichi di lavoro, le difficoltà tecniche, con linee informatiche spesso troppo lente ma anche le ultime novità, come il processo penale telematico, in fase di sperimentazione. A prendere la parola, in aula Occorsio, diversi magistrati del tribunale e della Procura. ‘’In procura a Roma siamo impegnati a garantire le funzioni vitali. Mancano 17 magistrati in pianta organica e altri tre stanno andando via – ha sottolineato il procuratore aggiunto Paolo Ielo, a capo del pool di magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione – In questo momento la procura è in una situazione di crisi strutturale e strutturata alla quale il Consiglio può rispondere in un solo modo: attribuendo un numero molto alto di sostituti. Il municipio di Ostia ha più abitanti di Reggio Calabria e la direzione distrettuale antimafia di Roma può destinare a quel territorio che ha problemi di criminalità organizzata due sostituti. Possiamo provare a svuotare il mare con un cucchiaino? Non ci riusciamo – ha avvertito Ielo - E’ come giocare un torneo di calcio ogni partita in 8 contro 11’’.
Nel suo intervento Ielo ha evidenziato alcune delle criticità presenti nel palazzo di giustizia. ‘’Sono il responsabile dell’ufficio intercettazioni, dove abbiamo un secchio tra i server per raccogliere l’acqua piovana, mancano le assi nel pavimento e non c’è un allarme antincendio. Noi però non ci sottraiamo ai nostri impegni, ci siamo messi disposizione per la sperimentazione del processo penale telematico. Ci hanno detto che dovevamo sperimentare, ma la macchina ha un motore che non parte. E’ come se dovessimo mettere sul mercato una Panda digitale a gennaio e il mese prima non siamo in grado di far partire il motore. E’ possibile che lo Stato immagini di applicare lo strumento del penale telematico quando a un mese dall’inizio dell’entrata in vigore non funziona: è un disastro annunciato. Nessuna impresa seria metterebbe una Panda sul mercato tra un mese quando non sappiamo se il motore parte, il processo penale non è una Panda’’. Al confronto ha preso la parola anche il procuratore aggiunto Stefano Pesci, secondo il quale ‘’è apprezzabile che questo Csm sia capace più del passato di assumersi responsabilità di scelte. Il Paese ha bisogno di una Capitale dove la giustizia funzioni, se il processo funziona a Roma allora funziona in tutta Italia’’ ha detto. Tra i magistrati è intervenuto anche il presidente aggiunto dei gip di Roma, Valerio Savio, che ha sottolineato come da vent’anni ‘’gli uffici gip distrettuali sono stati caricati di maggiori competenze’’.
A chiudere l’incontro l’intervento del vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, che ha spiegato il senso e l’obiettivo degli incontri con i magistrati dei vari uffici giudiziari italiani. ‘’Ci siamo resi conto che il Consiglio era troppo lontano dai magistrati, non era sentito come la casa della magistratura, e abbiamo pensato a questi momenti di ascolto e confronto: un Consiglio verso il territorio e verso i magistrati. La magistratura non deve guardare solo a sé stessa ma deve cogliere le esigenze dei cittadini. Questa sfida si può cogliere con comportamenti concreti, con uno sguardo che va oltre il proprio interno e ponendosi ai tavoli dell’innovazione con apertura e rispetto dell’altro’’ ha concluso.