Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute: "Non potremo raggiungere l'immunità di gregge con le vaccinazioni prima di 6-8 mesi"
"Ad oggi possiamo fare un consuntivo" dell'effetto feste natalizie sull'andamento dell'epidemia di Covid-19, "e abbiamo visto la tendenza a un incremento contenuto dell'incidenza e dell'Rt. Vuol dire che in qualche misura si è riusciti a frenare la corsa del virus, che però avrebbe ripreso a correre in maniera abbastanza decisa se non ci fossero stati dei provvedimenti importanti che hanno determinato anche dei sacrifici da parte di tutti". Lo ha sottolineato Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, in conferenza stampa al ministero sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19.
"Speriamo di continuare a tenere sotto controllo la circolazione virale come è stato fatto finora, anche se si potrebbe sempre far meglio. Ma sappiamo - ha precisato Rezza - che dobbiamo tenere un equilibrio sostenibile tra la necessità di prendere provvedimenti e quella di non deprimere del tutto le attività economico-sociali del Paese".
"Oggi nel bollettino quotidiano ci sarà anche la colonna con i test antigenici, come le Regioni e molti chiedevano". "Abbiamo diversi test e quelli di ultima generazione possono essere sovrapponibili ai molecolari che restano comunque il 'gold standard', anche se gli antigenici restano un utile ausilio quando vanno prese in tempi rapidi decisioni di sanità pubblica", ha precisato Rezza.
VACCINAZIONI - "Le Regioni stanno facendo uno sforzo ottimale. L'Italia è al top in Europa per le vaccinazioni fatte. Sono soddisfatto per l'inizio della campagna vaccinale, abbiamo dimostrato di poter fare un gran numero di vaccini in tempi brevi. Ovviamente si può fare sempre meglio ma in Europa siamo i primi e dobbiamo continuare cosi".
"Le tabelle di marcia dei vaccini finora sono state rispettate, anzi anticipate, anche per la distribuzione da parte delle aziende. Io mi aspetto che non si verifichino problemi maggiori che riguarderebbero comunque tutti i Paesi europei e non solo noi. Ci auguriamo che anche altri vaccini possano essere approvati e ciò dipenderà dall'esame delle agenzie regolatorie. Più vaccini avremo a disposizione, più potremo fare una campagna di vaccinazione di massa".
"Ho sentito di un ritardo per la Pfizer ma per ora non mi risulta ufficialmente, mi sembra che per ora non ci sia questo problema" risponde Rezza alle domande sui possibili ritardi nell'approvvigionamento del vaccino Pfizer.
IMMUNITA' DI GREGGE - "Non potremo raggiungere l'immunità di gregge attraverso le vaccinazioni prima di 6-8 mesi, la butto lì. Ma questo è solo uno degli obiettivi: il primo obiettivo è abbattere i casi gravi di Covid-19 e i decessi e rendere gli ospedali e le Rsa Covid-free". La previsione è che "entro fine mese o l'inizio di febbraio, partirà la vaccinazione degli 'over 80'".
IL CALENDARIO - "Stiamo lavorando su un documento che classifica le varie categorie di persone e questa è la fase 2 delle vaccinazioni. Il documento va anche a stimare la numerosità delle categorie, ad esempio per le persone con 1 o 2 patologie siamo a stime variabili tra i 6-10 milioni di individui a seconda delle fonti di informazioni che si prendono in considerazione. Queste persone vanno chiaramente protette e avranno una priorità. Dopo di che ci sono anche alcune categorie di lavoratori essenziali che dovranno essere prese in considerazione". "Su questo tema delle categorie di lavoratori c'è già un documento pronto con le categorie e la loro numerosità, ora in base ai vaccini disponibili e alle loro caratteristiche di questi andrà valutata l'opportunità di iniziare da una o da una altra. Va evitata una guerra tra categorie però. Tutti avranno diritto al vaccino e in tempi veloci", ha concluso Rezza.