I contagi sono in calo. Il sottosegretario alla Salute: "Un segno di speranza per tutti gli italiani"
Stop alle mascherine all'aperto in tutta Italia da venerdì 11 febbraio. I contagi covid continuano a diminuire nel nostro Paese e il governo sta allentando le misure per tenere sotto controllo la pandemia. In questa direzione vanno le nuove regole per la gestione dei casi Covid nelle scuole e per le quarantene, così come la riapertura delle discoteche. Il 31 dicembre l'esecutivo ha deciso di prorogare per altri 10 giorni la misura dell'obbligo delle mascherine all'aperto indipendentemente dalla zona. L'ordinanza scade il 10 febbraio: stando a quanto dichiarato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa non sarà quindi riconfermata.
"Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti", ha detto il premier Draghi dopo aver approvato il decreto con le nuove misure anti-covid.
Covid oggi Italia, ultimo bollettino
Sono stati 41.247 i contagi da coronavirus registrati in un giorno secondo il bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute, 326 i morti. I nuovi casi sono stati individuati su 393.663 tamponi, il tasso positività è al 10,4%. I ricoverati con sintomi sono 18.675, +177 da ieri mentre sono 1.423 i pazienti in terapia intensiva, -8 da ieri. Sono 123.823 i guariti da ieri che portano alla cifra complessiva da inizio dell'emergenza a 9.523.540.
Costa
"Sono certo che dall'11 di febbraio" in Italia "cadrà l'obbligo di mascherina all'aperto non solo per le zone bianche, ma per l'intero Paese e questo potrà essere un primo segnale di ripartenza, di fiducia e di speranza". Lo ha annunciato oggi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a 'Tagadà' su La7. "Questa è una discussione che sta avvenendo in queste ore - ha chiarito - e ho motivi per dire che si possa andare in questa direzione. Quindi quello che esprimo mi auguro che sia la posizione del Governo. Bisogna ripartire e intanto ripartiamo dal togliere le mascherine all'aperto indipendentemente dai colori delle varie regioni".
Costa parla anche dello stato d'emergenza: "L'obiettivo del governo è che non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo". Quanto al Green pass, indica una possibile data di progressivo allentamento da metà marzo. "Faccio un ragionamento semplice e di buon senso", ha spiegato: "Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora - ha detto Costa - se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare". "Se procediamo con questo ritmo - ha sottolineato - è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure".
Sileri
"Siamo tutti stanchi delle mascherine all'aperto", misura anti covid che però toglieremo "da metà febbraio". Al chiuso "dovrà rimanere". E' "ancora troppo presto per toglierla". Ci sarà "una transizione con mascherine al chiuso. E prima o poi toglieremo anche quella, ma non è imminente". Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri aggiungendo: "Potremo inoltre riaprire attività che sono state particolarmente penalizzate, come le discoteche". La "transizione sarà fondata sull'utilizzo appropriato della mascherina in luoghi dove serve". Anche a scuola "la didattica in presenza si fonda sempre di più sulla protezione data dalla mascherina e non dalla distanza", ha detto Sileri.
Speranza
"Riusciamo negli ultimi giorni a piegare la curva" dell'epidemia di Covid-19 "senza aver dovuto ricorrere a misure restrittive particolarmente invasive per la vita delle persone", considerando che invece "grandi Paesi a noi vicini, penso all'Austria, all'Olanda e anche ad alcune regioni della Germania, sono state costrette per piegare la curva ancora a misure abbastanza vicine al vecchio lockdown". A sottolinearlo il ministro della Salute Roberto Speranza.
"Siamo ancora in una fase di lotta contro il Covid - ha spiegato - anche se nelle ultime settimane finalmente vediamo qualche segnale incoraggiante: negli ultimi 7 giorni, in particolare, abbiamo avuto una decrescita dei contagi di circa il 30%, che è un dato assolutamente inedito rispetto alle 9 settimane precedenti in cui c'era stata una crescita molto marcata. Questa fase nuova che si sta aprendo è stata resa possibile da una campagna di vaccinazione straordinaria", ha precisato Speranza, ricordando che "siamo ormai oltre il 91% delle persone sopra i 12 anni che ha avuto una prima dose, e questo ci sta mettendo nelle condizioni di gestire in modo molto diverso rispetto al passato la stagione del Covid".
"Noi stiamo riuscendo, lo dico col massimo della cautela - ha aggiunto il ministro - a piegare la curva grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone. L'auspicio" di Speranza "è chiaramente che la curva possa ancora scendere nei prossimi giorni, che ci possa essere un ulteriore alleggerimento dei nostri servizi ospedalieri e sanitari", perché "questo ci metterà sempre più nelle condizioni di poterci occupare di tutte le altre grandi sfide del nostro Servizio sanitario nazionale".