"In autunno nuova campagna di vaccinazione: 60 anni o 50 anni una soglia ragionevole"
Omicron 4 e 5 sono tra le cause dell'aumento dei contagi covid in Italia. Il virus circola anche perché è scattato uno stop alle misure. E' il quadro che Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), delinea a 'Buongiorno' su SkyTg24.
"C'è una chiara sottostima del numero dei nuovi casi, molti non vengono riportati perché fanno tamponi a domicilio. Osserviamo un incremento virale per il venir meno delle misure di protezione e all'alta contagiosità delle varianti Omicron circolanti, Ba.4 e Ba.5, che rappresentano insieme metà dei ceppi circolanti. Ba.5 è sopra il 30% ed è più contagiosa e in grado di sfuggire alla risposta immunitaria degli anticorpi. Oggi abbiamo percentuali di reinfezioni che sono all'8,4%, ricordo che nel periodo in cui circolava Delta eravamo al 2%", dice.
"Le varianti Omicron Ba.4 e Ba.5 eludono quella che è la risposta anticorpale neutralizzante ma fortunatamente i vaccini continuano ad essere altamente efficaci nella protezione della malattia grave. Anche coloro che hanno avuto Ba.1 possono reinfettarsi con Ba.5. Ci sono ormai in fase di avanzata valutazione i cosidetti vaccini bivalenti in cui c'è una parte, la metà, rappresentata da Rna derivante dal ceppo originale di Wuhan e l'altra metà invece da Ba.1. Voglio essere chiaro, servono dei tempi per sviluppare i vaccini, ma i dati che abbiamo a disposizione indicano che questi vaccini bivalenti sono in grado di incrementare il titolo degli anticorpi neutralizzanti contro Ba.4 e Ba.5", prosegue.
"Ci sarà nuova campagna vaccinale in autunno, ma darei priorità a soggetti esposti a rischio di sviluppare la malattia grave ma questo non vuole dire negare i vaccini a chi ha un'età inferiore: 60 anni potrebbe essere una soglia ragionevole o anche, come dicono i Cdc, a 50 anni. Occorre pianificare adesso quella che sarà la campagna vaccinale", dice ancora. Sulla questione dell'obbligo vaccinale? "E' una pagina chiusa - risponde Locatelli - per il personale sanitario è una condizione imprescindibile".