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Covid Italia, Cts: "Oggi 90% contagi sono asintomatici"

'Non c'è stata sottovalutazione aumento casi, sempre utile riadattare misure'

(Foto Fotogramma)
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17 marzo 2022 | 09.57
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Oggi "per il 90%" i contagi Covid "sono asintomatici e ovunque la malattia severa è in sensibile calo. Non c'è stata sottovalutazione". A spiegarlo è Donato Greco, epidemiologo del Comitato tecnico scientifico (Cts), in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Per l'esperto la risalita dei casi osservata nei giorni scorsi può forse essere anche legata alle "sottovarianti di Omicron che però per i vaccinati hanno l'effetto di una quarta dose. Danno un'infezione senza sintomi e rafforzano l'immunità. Bisogna riconoscere che l'andamento è bizzarro, non c'era previsione di crescita dei positivi, mentre era atteso il calo dei malati con forme gravi come si osserva ancora. L'avvento di nuove varianti che sistematicamente rimpiazzano le precedenti favorisce nuove infezioni, ma non rallenta la diminuzione di malati gravi tra fragili e non vaccinati", evidenzia.

E a chi parla di quinta ondata, fa notare che "no", non c'è stata troppa fretta nell'abolire le restrizioni. "Buona parte dei Paesi occidentali ha basato le misure di contenimento sull'incidenza della malattia severa (ricoveri, terapia intensiva, decessi) e non sulla semplice positività al test: in tutta Europa la malattia severa è in continuo calo mentre vi è un lieve costante rialzo dei positivi, per oltre il 90% asintomatici. Anche in Italia la vaccinazione ha evitato e continua a evitare morti e ricoveri. Il più recente rapporto dell'Istituto superiore di sanità mostra come oltre l'80% dei positivi al test è tra i 'mai vaccinati': sono loro a sostenere non solo i ricoveri e i decessi, ma anche le nuove infezioni".

Per i vaccinati "le tre dosi di vaccini a mRna mantengono una elevatissima protezione verso la malattia severa (91,7% all'11 marzo), mentre riducono del 61% il rischio di infettarsi che quindi permane. Per questo deve essere mantenuto un minimo bagaglio di precauzioni, vedi mascherina e prudenza nei luoghi chiusi affollati", ricorda l'esperto. Quanto ai ricoveri "non ci si aspetta un consistente aumento, ma sappiamo che anche un'infezione lieve può mandare in ospedale soggetti fragili con altre patologie: quindi è possibile che nelle prossime settimane vedremo un maggior numero di ospedalizzati". Cosa si prospetta adesso? "Le misure di mitigazione, oltre alla vaccinazione, si sono dimostrate moderatamente efficaci nel ridurre il contagio: il riadattamento di queste misure secondo l'evoluzione epidemiologica è sempre utile tenendo conto del loro rapporto costo beneficio", dice Greco. Mentre rispetto all'ipotesi di un nuovo richiamo di vaccino anti-Covid "non ritengo necessaria la quarta dose, senza escludere la necessità di futuri richiami periodici adattati alle varianti del momento come avviene con l'influenza".

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