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Covid, giudice Giorgianni: "Io e Gratteri diffamati, no vaccino ma non chiamatemi no vax"

Parla all'Adnkronos il magistrato autore del libro 'Strage di Stato' con la prefazione del Procuratore di Catanzaro

26 marzo 2021 | 11.45
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"Siamo stati bollati come due dei peggiori negazionisti del Covid, antivaccinisti, e diffusori di pericolose fake news. E il mio collega Gratteri è stato attaccato, solo per avere accettato di firmare la prefazione del libro gli è stato appioppato l'epiteto di negazionista. Basta. Farò la querela, come ho già detto e lo confermo anche oggi. In quell'articolo, e in altri che poi sono stati pubblicati, ci sono affermazioni che hanno un contenuto diffamatorio". A parlare, in una intervista esclusiva all'Adnkronos, è Angelo Giorgianni, 66 anni, giudice presso la Corte d'Appello di Messina e autore del libro 'Strage di Stato-Le verità nascoste della Covid-19' con la prefazione di Nicola Gratteri, Procuratore di Catanzaro. Nel libro, scritto con il medico Pasquale Bacco, Giorgianni spiega quali sarebbero stati, a suo modo di vedere, "gli errori commessi" dall'inizio della pandemia. "E' un libro-inchiesta in cui ogni affermazione è circostanziata ed è legata a un riferimento preciso", spiega il giudice che ha già fatto sapere che non si vaccinerà ma che non vuole essere definito un "no vax".

Nei mesi scorsi, insieme con Bacco, Giorgianni ha più volte ribadito i suoi "dubbi" sulla pandemia. E nel luglio 2020 aveva anche partecipato, alla Camera dei deputati, a una conferenza stampa in cui aveva detto: “Questa pandemia è uno strumento di ingegneria sociale, che serviva per realizzare un colpo di Stato globale. Quello che vediamo è la punta di un iceberg di un progetto di governo mondiale”. Secondo Giorgianni abbiamo avuto "una strage di Stato, omicidi di Stato", convinto che in questo Paese ci sia stata “una dittatura sanitaria”.

Ma la notizia, apparsa ieri su Il Foglio, della prefazione firmata da Gratteri, ha sollevato un polverone. Adesso Giorgianni, che è anche Presidente dell’Associazione L’Eretico, Associazione che raggruppa scienziati eretici, giuristi e persone della società civile e portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Vita, va al contrattacco e spiega perché, a suo dire, ha subito "attacchi ingiusti" sul libro e perché anche il magistrato Gratteri, firmando la prefazione, "è stato diffamato". "Siamo in uno stato di diritto in cui uno può esprimere la propria idea, a maggior ragione quando io la mia idea la esprimo sulla base di una documentazione scientifica. Dunque, mi sembra quantomeno fuori le righe questo attacco. Non si può ingiuriare una persona ingiustamente", dice, ribadendo la querela per diffamazione.

Ma perché la scelta di Nicola Gratteri per la prefazione? "Perché Nicola è un collega che stimo e con cui ho lavorato, è una persona apprezzata", dice sempre Giorgianni all'Adnkronos. Entrambi sono calabresi, reggini. "L'ho scelto io e gli ho chiesto io di fare la prefazione al libro e lui ha accettato di buon grado - dice - ma mi è sembrato davvero eccessivo chiamarlo in causa e appioppare anche a lui l'epiteto di negazionista".

Una cosa ci tiene a dirla, Angelo Giorgianni: "Tenga presenta che quelle affermazioni contenute nell'articolo non sono all'interno del libro". "La questione di Bill Gates, ad esempio, non è nel libro, così come la questione dei vaccini in Kenia". Ma cosa c'era scritto nell'articolo del Foglio? "Per Giorgianni 'Bill Gates e Big Pharma controllano l'Oms'. Dietro questo complotto ci sarebbe la 'scientocrazia' che, attraverso le precedenti 'quattro epidemie' a partire dalla Sars avrebbe fatto le 'esercitazioni per arrivare a questa battaglia conclusiva' che, sostiene Giorgianni, come affermato da monsignor Viganò, è una 'battaglia biblica tra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre' rappresentata dalla lotta del 'deep state' contro Trump - si legge nel pezzo du Luciano Capone- Evidentemente c'è bisogno di un esorcista. Il magistrato per rendere credibili le sue teorie diffonde complete falsità, quando ad esempio sostiene che il vaccino contro il Covid 'potrebbe determinare la sterilità nell'uomo e nella donna', oppure quando ripropone la bufala sul 'vaccino contro il tetano usato in Kenya che ha portato alla sterilizzazione di oltre 1,5 milioni donne inconsapevoli'". Ma oggi Giorgianni ribadisce che quelle frasi "non assolutamente sono nel libro". Ma che furono dette in altri contesti. "Mi faccia una cortesia - dice ancora il magistrato alla sua interlocutrice - Lo legga il mio libro e poi ne riparliamo". E aggiunge: "Si addebita a Nicola Gratteri la prefazione di un libro e nella prefazione si da per scontato che Gratteri approvi alcune tesi che non sono assolutamente nel libro. Questa è la verità. Si addebitano espressioni che sono delle vere e proprie fake news e nello stesso tempo si dice che sono nel libro". "E' un attacco gratuito a me a e Gratteri, a maggior ragione che è un magistrato coraggioso e stimato, un paladino della legalità e non nel senso deteriore del termine, ovviamente...", dice.

Poi continuando con l'Adnkronos, spiega che frasi come 'Il macabro scoop dei camion dell’Esercito che portavano le salme a Bergamo è stata una messa in scena per convincere la città dell’esistenza della peste', sono "riconducibili a Pasquale Bacco" e che "non sono all'interno del libro, lo ribadisco. Non si può addebitare a me ciò che non ho detto". E aggiunge: "Trovo veramente disdicevole prendere posizione senza prima avere letto il libro, perché il problema non è delle espressioni ma che quelle espressioni sarebbero contenute nel libro e che Gratteri avrebbe quindi sposato questa tesi. E' un sillogismo assolutamente fuorviante perché è sbagliato. Non è così".

"Adesso sarà l'autorità giudiziaria a capire in che contesto è maturata questa cosa - dice - mi avvarrò di tutte le tutele a mia disposizione". Ma cosa emerge dal libro 'Strage di Stato?". "E' una inchiesta da cui emergono una serie di errori diagnostici, errori terapeutici, emergono delle carenze che poi oggi sono sotto gli occhi di tutti - dice Giorgianni -negare che ci sono terapie domiciliari che avrebbero consentito a molte persone di accedere agli ospedali. Lo legga e si renderà conto che è una ricostruzione puntuale di ciò che è successo".

Angelo Giorgianni dice poi che "non mi sono vaccinato e non mi vaccinerò" ma non vuole essere chiamato un "no vax". "Questi vaccini allo stato attuale non hanno subito una sperimentazione adeguata dei parametri che vengono dai protocolli internazionali. Hanno la necessità di alcuni approfondimenti. Non ritengo che ci sia la fretta di adottare un vaccino che ancora ha la necessità di approfondimenti. Tanto è vero che l'Ema ha detto di aggiornare il bugiardino, che vuol dire che ogni persone deve capire quali sono le controindicazioni a cui può andare incontro - dice ancora Giorgianni all'Adnkronos- poi ognuno fa le sue scelte. Io mi rifiuto di pensare che uno possa essere bollato come 'no vax' solo perchè preclama prudenza".

Per il giudice della Corte d'Appello di Messina "alcuni vaccini sono assolutamente utili e indispensabili", "basta guardare la storia: il vaiolo, il morbillo, la varicella, la poliomelite. Io mi rifiuto di essere chiamato 'no vax'. Sono per i vaccini che siano utili e sperimentati e che non siano dannosi. Questa dovrebbe essere l'aspirazione di ognuno di noi". E poi se la prende con chi pensa di volere introdurre la obbligatorietà del vaccino per i sanitari. "Credo che l'obbligatorietà del vaccino non sia costituzionale, è anche in contrasto con una serie di principi di natura internazionali". "C'è anche un problema di fondo - aggiunge Giorgianni - finché non c'è un vaccino sicuro, come si fa a renderlo obbligatorio? Sarei il primo in questo mondo ad augurarmi che il vaccino venga ritenuto sicuro ma in questo momento il mondo scientifico stesso è spaccato".

Sulle zone 'a colori' in Italia il magistrato dice: "Il vero problema è come vengono rilevati gli indici. Anche studiosi illustri hanno parlato di criticità nel rilevamento degli indici che poi determinano l'apertura o la chiusura delle zone. E poi c'è anche un'altra cosa che voglio evidenziare e parlo della questione dei tamponi". "Tanti scienziati ma anche colui che ha inventato i tamponi ha messo in guardia sul fatto che non potessero avere una funziona diagnostica perché c'era una forte percentuale di falsi positivi". "Alcuni strumenti andrebbero migliorati", spiega. "Ogni persona di buon senso dovrebbe augurarsi che ci siano degli interventi correttivi", spiega il magistrato all'Adnkronos. "Al di là delle libertà fondamentali ce n'é una che rischia di fare danni irreversibili e mi riferisco a quella dell'iniziativa privata - aggiunge - le piccole e le medie imprese stanno saltando e sono l'ossatura portante dello Stato. Quando una piccola impresa chiude si impoverisce l'economia".

Nei mesi scorsi e anche di recenti, l'associazione di Giorgianni ha presentato diversi esposti e ricorsi amministrativi "contro i Dpcm e le misure disposte dalle regioni". "Due giorni fa - dice Angelo Giorgianni - abbiamo depositato un ricorso, come associazione Eretico, all'Aia denunciando crimini contro l'umanità". E poi aggiunge: "C'è una strana coincidenza temporale di tutti questi avvenimenti. In questo momento ci sono giudici che si stanno pronunciando - spiega -ci sono Procure che svolgono indagini, a livello europeo c'è la Corte di Strasburgo che sta accertando se la somministrazione dei vaccini ha seguito tutti i parametri. C'è la pendenza davanti alla Corte dell'Aia e vedo che bisognerebbe lasciare i giudici tranquilli per fare le valutazioni. Noi cerchiamo solo verità. E questi polveroni non servono a rasserenare gli animi". (di Elvira Terranova)

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