Sono ormai più di 50mila i morti per Covid-19 in Italia. "E non potranno che aumentare in maniera significativa nei prossimi giorni, perché quello che è iniziato non lo arresti. Stiamo arrestando invece la corsa del virus con le misure adottate", ma i decessi sono conseguenza di contagi avvenuti settimane fa. Lo afferma all'Adnkronos Salute l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, sottolineando che "molti di questi decessi li avremmo potuti evitare. Penso a una buona parte dei 13mila morti registrati da settembre, se solo l'estate fosse stata diversa. La colpa non è degli italiani ma di quanti, a diversi livelli, non hanno messo un fermo" ai comportamenti che hanno favorito la nuova ondata di contagi.
Sulla richiesta delle Regioni di riapertura della stagione sciistica Galli osserva: "E' evidente che ci sono rischi in tutte le cose che favoriscono concentrazioni di persone. Nel caso dello sci non sono tanto le discese, quanto forse il momento precedente, quello di raggiungere le piste. La condizione attuale impone cautela. Ma se si salvasse la stagione sciistica in sicurezza sarei il primo ad essere felice".
Quella di Galli non è una chiusura netta, ma l'invito a tener conto dell'attuale situazione e a non ripetere errori già fatti. "Se si trova il sistema di riaprire con cautela le piste da sci - ribadisce - ne sarei felice. In caso contrario", con riaperture imprudenti, "rischiamo davvero di incappare nella terza ondata a Pasqua, o anche prima", conclude Galli.