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Covid, certificati malattia e lavoro: le ipotesi

In programma il confronto con Inps su soggetti sintomatici

Un lavoratore in smart working
Un lavoratore in smart working
15 settembre 2023 | 22.53
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I certificati di malattia in caso di positività al Covid e le implicazioni epidemiologiche e burocratiche legate anche al lavoro: ecco i nodi da sciogliere, al centro dell'incontro fra Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, e il direttore generale del dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia andato in scena oggi.

Per la certificazione di malattia in pazienti sintomatici, Vaia ha assicurato che si attiverà con i propri uffici per un confronto con l'Inps, in modo da individuare le migliori procedure da attivare ed evitare fraintendimenti tra i medici di medicina generale e i loro assistiti e per attivare procedure di condivisione della diagnosi con i medici fiscali, che in caso di controllo fiscale di malattia in casa di un positivo a Covid possono involontariamente contagiarsi e favorire una diffusione del contagio.

Per gli asintomatici, invece, l'impegno è quello di individuare i casi nei quali la presenza al lavoro non implichi un rischio epidemiologico, ovvero, favorire dove possibile eventuali forme di smart working. "Nessun allarme, dunque - evidenzia la Fimmg - ma un lavoro costante per offrire risposte parametrate alla situazione e consentire ai medici del territorio di essere pronti a ogni richiesta di salute dei cittadini.

Sul tavolo del confronto anche l'avvio della campagna vaccinale, che è "un punto cardine per un efficace lavoro di prevenzione, essenziale per garantire al meglio i pazienti fragili - sottolinea Scotti - ed evitare sovraffollamenti delle strutture di emergenza".

E' stato "un confronto estremamente operativo, che dimostra attenzione nei confronti della medicina generale e la giusta considerazione per un quadro epidemiologico che ad oggi non preoccupa ma richiede comunque risposte efficaci e attenzione", rimarca Scotti ringraziando Vaia "per il riscontro immediato che ha dato alla nostra richiesta di un incontro. Abbiamo trovato da parte del direttore della Prevenzione la volontà di instaurare un percorso di confronto costante, unica strada efficace per determinare e aggiornare le procedure operative legate all’evoluzione del quadro epidemiologico".

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