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Coronavirus, assunzioni e hotel per le quarantene: le misure per la Sanità

Nel decreto varato dal Cdm previsto il reclutamento dei medici di medicina generale e incarichi di lavoro a specializzandi e medici in pensione. Ok ad acquisto 5mila impianti di ventilazione assistita

(Fotogramma)
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06 marzo 2020 | 19.42
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Varato dal Consiglio dei ministri il decreto contenente le misure per potenziare il Servizio sanitario nazionale alle prese con l'emergenza coronavirus.

Tra le misure previste per potenziare il Ssn è previsto l'acquisto da parte delle Protezione civile di cinquemila impianti di ventilazione assistita e i relativi materiali indispensabili per il funzionamento dei ventilatori. Prevista anche la possibilità per la Protezione civile, fino al termine dell'emergenza, di requisire anche a privati presidi sanitari o medico chirurgici, beni mobili ma anche immobili per l'assistenza e l'ospitalità dei contagiati. Al proprietario verrà "corrisposta una somma di denaro a titolo di indennità di requisizione", si legge nel testo.

RECLUTAMENTO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE. "Per la durata dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, al medico iscritto al corso di formazione in medicina generale è consentita l'instaurazione di rapporto convenzionale a tempo determinato con il servizio sanitario nazionale". "Per la durata dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 - si legge nella bozza - i laureati in medicina e chirurgia abilitati, anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione o ai corsi di formazione specifica in medicina generale, possono assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio sanitario nazionale ed essere iscritti negli elenchi della guardia medica e della guardia medica turistica e occupati fino alla fine della durata dello stato di emergenza. In caso di assunzione di incarico provvisorio che comporti una assegnazione di un numero di assistiti superiore a 650, l’erogazione della borsa di studio è sospesa".

ARRUOLATI SPECIALIZZANDI E MEDICI IN PENSIONE - "Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, fino al perdurare dello stato di emergenza, possono conferire, incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a 6 mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza a infermieri, operatori socio sanitari e a medici specialisti, in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, malattie dell'apparato respiratorio, malattie infettive e tropicali, medicina d’emergenza urgenza, medicina interna, malattie dell'apparato cardiovascolare, radiodiagnostica, igiene e medicina preventiva e specializzazioni equipollenti nonché a medici specializzandi, iscritti all’ultimo e al penultimo anno di corso delle medesime scuole di specializzazione". Le misure sono previste "al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 e di garantire i livelli essenziali di assistenza nonché per assicurare sull’intero territorio nazionale un incremento dei posti letto per la terapia intensiva e sub intensiva necessari alla cura dei pazienti affetti dal predetto virus". Per rafforzare il Ssn, "verificata l'impossibilità di assumere personale", si potrà anche "conferire incarichi di lavoro autonomo, con durata non superiore ai 6 mesi, e comunque entro il termine dello stato di emergenza, a personale medico e a personale infermieristico, collocato in quiescenza, anche ove non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo".

AREE SANITARIE TEMPORANEE - Abbiamo imparato a conoscere le tensostrutture per il pre-triage dei pazienti con sintomi sospetti di Covid-19. Ora nella bozza di decreto legge per il potenziamento del Servizio sanitario, sono previste misure ad hoc per permettere a regioni e province autonome di "attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, per la gestione dell’emergenza Covid-19, sino al termine dello stato di emergenza". I requisiti di accreditamento "non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza". Le opere edilizie strettamente necessarie a rendere le strutture idonee all’accoglienza e alla assistenza "possono essere eseguite in deroga alle disposizioni di cui al d.P.R. n. 380 del 2001, delle leggi regionali, dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi locali. I lavori possono essere iniziati contestualmente alla presentazione della istanza o della denunzia di inizio di attività presso il Comune competente. La disposizione si applica anche agli ospedali, ai policlinici universitari, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, alle strutture accreditate ed autorizzate".

STOP A RICOVERI E PRESTAZIONI NON URGENTI - Stop a ricoveri e prestazioni ambulatoriali non urgenti, per non sovraccaricare il servizio sanitario nazionale alle prese con l'emergenza coronavirus. "Al fine di impiegare il personale sanitario delle strutture pubbliche o private prioritariamente nella gestione dell’emergenza - si legge - le regioni e le province autonome possono rimodulare o sospendere le attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti, ivi incluse quelle erogate in regime di libera professione intramuraria".

INCREMENTO BORSE STUDIO PER SPECIALIZZANDI - Nuove forze per il Servizio sanitario nazionale, grazie ad un aumento delle borse per gli specializzandi. "Al fine di aumentare il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici di cui all'articolo 37 del decreto legislativo 17 agosto 1999 n. 368, è autorizzata l'ulteriore spesa di 125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 130 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024".

PREFETTI POTRANNO REQUISIRE ALBERGHI PER QUARENTENA - Si potranno requisire anche gli alberghi per ospitare persone in quarantena per Covid-19. La bozza, in possesso dell'Adnkronos Salute, stabilisce infatti che "il Prefetto territorialmente competente, sentito il Dipartimento di prevenzione territorialmente competente, può requisire strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare laddove non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata".

INCENTIVI PER PRODUZIONE MASCHERINE E DISPOSITIVI - "Al fine di assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e a condizioni di mercato, in relazione alla inadeguata disponibilità degli stessi nel periodo di emergenza Covid-19, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa – Invitalia spa è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi". Per l’attuazione di queste misure "è autorizzata - si legge nella bozza - a favore di Invitalia spa la spesa di 50 milioni di euro". Invitalia, entro 5 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, d’intesa con il Dipartimento della protezione civile, definisce e attiva la misura di cui al comma 1, nonché specifiche disposizioni per assicurare la gestione della stessa. La bozza prevede anche misure di semplificazione per l’acquisto di dispositivi medici.

POTENZIATO IL PERSONALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE - "Il ministero della Salute è autorizzato ad assumere 40 unità di dirigenti sanitari medici, 18 unità di dirigenti sanitari veterinari e 29 unità di personale non dirigenziale". E "per far fronte agli oneri è autorizzata la spesa di euro 4.304.000 per l'anno 2020 e di euro 8.608.000 a decorrere dall'anno 2021". Il personale sarà "da destinare agli uffici periferici dislocati nelle Regioni Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emila Romagna, mediante corrispondente aumento dei posti previsti nelle procedure concorsuali", recita il testo. "Per le medesime finalità, il ministero della Salute è altresì autorizzato ad assumere, su base regionale, 30 unità di personale non dirigenziale, con il profilo professionale di funzionario amministrativo mediante mobilità volontaria o utilizzo di idonei in graduatorie concorsuali in vigore presso le amministrazioni pubbliche. La dotazione organica del ministero della Salute è corrispondentemente incrementata di 58 unità di dirigenti sanitari e di 59 unità di personale non dirigenziale appartenente all’area III".

POSSIBILE STIPULARE CONTRATTI CON STRUTTURE PRIVATE - "Le Regioni, le province autonome di Trento e Bolzano e le aziende sanitarie sono autorizzate a stipulare contratti con strutture private non accreditate, purché autorizzate".

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