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Contachilometri 'ringiovanito', come difendersi dalla truffa

(Fotogramma)
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24 marzo 2017 | 12.35
LETTURA: 5 minuti

a cura della redazione web

"Auto perfetta, come nuova!". Ma siamo sicuri che sia proprio così? Se sono tantissimi infatti i rivenditori di automobili usate scrupolosi e corretti, è anche vero che, come in ogni categoria, c'è sempre la 'mela marcia' che ne intacca il buon nome. E' il caso di quanti, ad esempio, 'ringiovaniscono' il contachilometri della vetture in vendita rendendole più appetibili per il mercato. Una truffa in piena regola ai danni dell'acquirente, che nel tempo è andata via via perfezionandosi con sempre nuovi trucchi a disposizione dei malfattori. E non una truffa qualsiasi, perché si tratta di una vera e propria pratica commerciale scorretta che impedisce al compratore di valutare i maggiori costi di manutenzione che ne deriveranno.

Ma come scoprire se l'auto comprata ha effettivamente percorso più chilometri di quanto dichiarato dal venditore? E, soprattutto, quali azioni intraprendere una volta scoperta la truffa? A suggerire cosa fare, ci pensa l'Unione Nazionale Consumatori.

Per svelare la 'magagna', potrebbe essere utile controllare il talloncino adesivo che riporta cambio dell'olio e chilometri percorsi fino a quel momento o ancora, se possibile, una verifica alla centralina. Per tutelarsi, invece, è bene fare attenzione al contratto che firmerete, poiché, ricordano gli esperti, "probabilmente avete firmato delle sciocchezze, del tipo 'vista e piaciuta' oppure frasi prive di senso sul fatto che siete consapevoli che l’auto è usata e può presentare difetti non meglio identificati".

Inoltre, "sempre più spesso sentirete parlare di un 'certificato di conformità' rilasciato non si sa da chi, con valutazioni soggettive e discrezionali sullo stato del veicolo. Se vi hanno fatto firmare un documento che dice, ad esempio, che il motore è 'in stato d’uso conforme all’età e alla percorrenza', per il venditore sarà la scusa per giustificare qualsiasi guasto al motore. Insomma la maggior parte dei contratti è zeppa di clausole vessatorie o limitative dei diritti sanciti dal Codice del Consumo ".

Se avete il sospetto di essere rimasti vittime della truffa, la prima cosa da fare è comunicare al venditore che si intende segnalare il problema all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. A tutela del consumatore infatti è possibile appellarsi all'articolo 129, 2° comma, del Codice di Consumo che si riferisce ai 'difetti di conformità'. Secondo l'articolo, "spetta al Venditore l'onere della prova, cioè dimostrare che il difetto è dovuto a imperizia o negligenza del guidatore oppure che è imputabile al pregresso utilizzo. Tuttavia ricordate che il contachilometri manomessi è di per sé un difetto di conformità: avete pagato certamente più di quanto dovuto e dovrete affrontare costi maggiori in futuro". La comunicazione potrebbe già essere un'efficace risoluzione del problema.

Dal punto di vista del Codice del Consumo (ma anche del Codice civile), alterare un contachilometri significa aver venduto una cosa per un'altra e vi sono quindi responsabilità contrattuali ben definite. "E poco importa - spiega l'Unc - se la manomissione è opera del venditore o è stata fatta su suo ordine o da terzi prima che il veicolo fosse nella disponibilità del venditore; in sostanza spetta al Venditore verificare ciò che vende, applicando la dovuta diligenza professionale, come puntualmente confermato in ogni provvedimento dell’Antitrust in materia".

Se invece siete sicuri che il contachilometri della vostra auto sia stato truccato e rimesso a nuovo, passate all'azione ovviamente ricordandovi di agire entro i termini della garanzia legale di 24 mesi (o 12 mesi, in caso di accordo esplicito).

"Può essere consigliabile - spiega ancora l'Unc - inviare una raccomandata AR al Venditore, contestando al venditore un difetto di conformità grave, ai sensi dell’articolo 129 CdC; se la differenza supera i 50.000 Km non è sanabile e dovete esigere la risoluzione del contratto, come disposto dall'articolo 130 del CdC; se fosse sotto i Km 50.000, potete richiedere una riduzione del prezzo di vendita e in questo vi può aiutare la norma UNC DOC 01 emanata dall’Unione Nazionale Consumatori. Attenti ai termini, la contestazione deve partire entro 60 giorni dalla scoperta del difetto ed entro l’ultimo giorno del periodo di garanzia legale".

E se il venditore dovesse accampare scuse di ogni genere, segnalate il tutto all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (www.agcm.it) come pratica commerciale scorretta perché disponga le sanzioni previste dal CdC (da 5.000 euro a 5 mln). Per la segnalazione all'Agcm non vi sono termini di prescrizione e, inoltre, non serve un avvocato.

Infine, se proprio non trovate un accordo, dovrete purtroppo avviare un'azione legale, presso il foro competente per la vostra residenza. Potrebbe essere utile - spiegano ancora gli esperti - depositare una denuncia ai Carabinieri o a un commissariato di Polizia, perché accerti l'eventuale reato e proceda con l'Autorità Giudiziaria: ovviamente dovete presentare ogni prova di cui disponete per dimostrare la responsabilità diretta del Venditore".

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