Trasformare il fenomeno dell'immigrazione in un'opportunità di rilancio. E' il rovesciamento di prospettiva attuato dal 'modello Riace', il cui punto di partenza è quello di inquadrare la questione migranti non come un problema da risolvere ma come un'occasione per la comunità. Citato come esempio di eccellenza, si tratta di un modello di integrazione che punta sugli immigrati per contrastare lo spopolamento ma anche per salvaguardare le attività artigianali e i vecchi mestieri che altrimenti sarebbero destinati ad estinguersi. A portare avanti questo modello e a farlo conoscere in tutto il mondo è stato Mimmo Lucano, sindaco da tre mandati di Riace, arrestato oggi, tra le altre accuse, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Per capire com'è nato il modello Riace bisogna tornare al 1998 quando una barca di profughi curdi ha raggiunto le coste di Riace. Da quel momento, dopo che decenni di emigrazione avevano spopolato la comunità, il Paese - grazie alle politiche messe in atto - è tornato a vivere. Le case che si trovavano in uno stato di abbandono sono state recuperate e oggi sono diventate le abitazioni dei migranti ai quali sono state anche offerte opportunità di formazione per il lavoro. Riace è insomma riuscita a trasformare il fenomeno migratorio in una risorsa per il paese. Ma il modello è esportabile? Lucano rispondeva così a questa domanda due anni fa in occasione del suo inserimento nella classifica della rivista 'Fortune' tra le 50 personalità più influenti al mondo: "Ci vuole gradualità", ma, sottolineava, "dove prevale l'umanità, si tratta sempre di un modello esportabile".