Con la complicità di un collega, il medico utilizzava la struttura pubblica per svolgere la propria attività privata. I due inducevano le pazienti, in stato di gravidanza, a rivolgersi a loro per ricevere la dovuta assistenza sanitaria a pagamento
Il Nas di Campobasso, con il supporto dell’Arma territoriale, ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Larino su proposta del sostituto procuratore Luca Venturi, che ha disposto gli arresti domiciliari per un medico ginecologo, dipendente dell’Azienda Sanitaria Regione Molise, con incarico di dirigente medico presso il reparto di ostetricia e ginecologia del Presidio Ospedaliero di Termoli.
L’arresto giunge a conclusione di un anno di indagini avviate dai carabinieri del Nas molisano in seguito alla denuncia di una donna che, durante la gravidanza, si era rivolta alla struttura pubblica senza ricevere la dovuta assistenza. L’attività investigativa ha permesso di accertare che il dirigente medico, con la complicità di un collega, sistematicamente, anche in periodi di assenza dal lavoro per malattia, utilizzava la struttura pubblica per svolgere la propria attività privata.
Le prove raccolte dai militari hanno permesso di scoprire che i sanitari avevano creato un canale alternativo al servizio sanitario pubblico, servendosi della struttura ospedaliera e delle apparecchiature pubbliche per fini privati. In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, inducevano le pazienti, in stato di gravidanza, a rivolgersi a loro per ricevere la dovuta assistenza sanitaria previo pagamento della prestazione. Il medico arrestato, inoltre, con il concorso dei responsabili di una ditta farmaceutica di Perugia, in assenza di autorizzazione da parte dell’azienda sanitaria, aveva falsificato una sperimentazione su ignari pazienti ricoverati nel reparto ospedaliero, per certificare la validità di un farmaco commercializzato dalla ditta compiacente.