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Il caso

Burioni: "Le Iene mi crocifiggono, si è passato il segno"

Il virologo risponde alle accuse della trasmissione: "Non ho alcun conflitto d'interesse per quanto riguarda Covid-19"

Foto Fotogramma
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10 giugno 2020 | 08.22
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"Non ho alcun conflitto di interesse per quanto riguarda Covid-19". Inizia così un lungo post su Facebook di Roberto Burioni in risposta a "un servizio delle Iene che ha scelto come fonte per crocifiggermi il Codacons, che da anni mi perseguita". Il virologo, che nei giorni scorsi aveva annunciato il suo silenzio stampa, ora si dice "costretto a ritardare la mia scomparsa dai media e dai social per fornire alcune precisazioni". La prima riguarda il suo presunto conflitto di interessi in merito agli anticorpi monoclonali come possibile soluzione contro il Coronavirus.

"Produrre anticorpi monoclonali umani è il mio lavoro dal momento della mia laurea. Ne ho prodotti tanti, ma nessuno di questi è di mia proprietà", spiega Burioni rispondendo a Le Iene. "La gran parte sono di Pomona Ricerca, una azienda con la quale collaboro proficuamente da molti anni e della quale sono da molti anni consulente scientifico. Ovvio che qualunque opportunità di collaborazione scientifica venga rimandata alla mia valutazione. Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro Covid-19. Quindi se gli anticorpi monoclonali contro Covid-19 si dimostreranno utili, io (così come Pomona Ricerca), non ne trarrò alcun beneficio economico".

"Non ho nessun conflitto di interesse", dice a riguardo Burioni, sottolineando che "se il plasma funziona o se funzionano gli anticorpi monoclonali contro Covid-19, se servono le mascherine o non servono, se si usano o non si usano i disinfettanti o i farmaci, a me non cambia niente dal punto di vista economico". Inoltre, secondo il virologo "immaginare il plasma come alternativo agli anticorpi monoclonali vuole dire non sapere di cosa si parla". Per quanto riguarda la collaborazione con la Fondazione Lorenzini riguardo ai vaccini, Burioni spiega che "si è concretizzata nella collaborazione per la stesura di un quaderno sulla esitazione vaccinale uscito con il Sole 24 ore scritto insieme a una serie di autorevoli colleghi per la quale ho emesso regolare fattura di 1500 euro". "Immaginare -aggiunge- che questo costituisca conflitto di interesse richiede uno sforzo notevole di immaginazione".

"Queste -dice ancora- sono le bugie più evidenti che ho sentito. Per le altre datemi tempo di risentire questo servizio insieme al mio legale, perché questa volta si è passato il segno". "Spero che questo trattamento, fatto di bugie e di insinuazioni, sia di monito a qualunque scienziato voglia nel futuro impegnarsi a informare correttamente le persone", è il messaggio di Burioni, che poi conclude: "Non vi dico a presto perché a presto non sarà. State attenti e prendete ancora le precauzioni. L'epidemia sta passando ma meglio riprendere la nostra vita normale con prudenza ancora per qualche settimana".

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