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Atena Donna, corsi di primo soccorso nelle carceri femminili

Al via un nuovo progetto con Università Cattolica e Fondazione Severino, si parte da Rebibbia

Carcere di Rebibbia, Roma (Fotogramma)
Carcere di Rebibbia, Roma (Fotogramma)
23 ottobre 2023 | 11.42
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Insegnare le tecniche di primo soccorso nelle case circondariali femminili, coinvolgendo le donne ristrette e le agenti di polizia penitenziaria. E' il nuovo progetto promosso da Atena Donna in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Severino, grazie a Francesco Franceschi, professore ordinario di Medicina interna alla Cattolica - Campus di Roma e direttore dell'Unità di Medicina complessa - Medicina d'urgenza e Pronto soccorso del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs, e del suo team. L'iniziativa, al via domani 24 ottobre, partirà dal carcere di Rebibbia per poi proseguire nelle altre strutture d'Italia.

"Io e la dottoressa Martina Petrucci", esperta in medicina d'urganza e pronto soccorso, "siamo molto contenti dell'avvio di questa attività che avrà un duplice obiettivo", spiega Franceschi. "Il primo sarà quello di incrementare i livelli di sicurezza negli ambienti detentivi riguardo ad una possibile emergenza medica, istruendo tutte le donne che vorranno apprendere le tecniche del Bls", il Basic Life Support. "Il secondo sarà quello di promuovere la cultura dell'occuparsi dell'altro. Infatti, nelle circostanze in cui una persona perde conoscenza, avere accanto una persona altruista può salvare la vita".

Intanto continua il percorso di Atena Donna, fortemente voluto dalla presidente Carla Vittoria Maira - ricorda l'onlus in una nota - per la prevenzione e gli screening nelle case circondariali femminili. Un progetto che si sviluppa con una presenza capillare e continuativa sul territorio nazionale, grazie al protocollo sottoscritto da Maira con il ministero della Giustizia e il Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) presieduto da Giovanni Russo. Durante ogni incontro con le donne ristrette vengono fornite informazioni sull'importanza della prevenzione, e vengono effettuati screening per le varie patologie femminili e non solo, affiancando il sistema sanitario operativo all'interno delle carceri. "Sono davvero soddisfatta - dichiara Maira - di aver raggiunto con questo progetto di Atena Donna 'Togheter' molte strutture detentive femminili dal Nord al Sud Italia in modo sistematico, portando i medici più qualificati ad occuparsi delle donne ristrette. Abbiamo effettuato screening e incontri per oltre il 50% delle donne che in questo momento della loro vita sono private della libertà di partecipare alle iniziative sulla prevenzione e sono entusiasta di iniziare questi nuovi percorsi così significativi nei luoghi di detenzione insieme al professor Franceschi e alla Fondazione Severino".

Eleonora Di Benedetto della Fondazione Severino di dice "fiduciosa che questo corso possa essere l'occasione per promuovere la cultura dell'aiuto reciproco e della responsabilità condivisa fra le donne detenute, intensificando quella rete di sostegno che è peculiare della detenzione al femminile. Durante il corso - sottolinea - donne e agenti penitenziarie potranno acquisire le competenze necessarie per affrontare situazioni di emergenza ed offrire aiuto a chi ne dovesse avere bisogno. Siamo grati al professor Franceschi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ad Atena Donna e alla Casa di reclusione di 'Germana Stefanini', che hanno reso possibile questa iniziativa. Mi auguro che la sinergia creata possa portare a nuove opportunità concrete di crescita e cambiamento per molte donne ristrette".

Gli ultimi incontri del progetto di screening preventivi, che è sostenuto da Enel Cuore, la onlus del Gruppo Enel che supporta iniziative di forte impatto per le comunità e il territorio - riporta la nota - si sono svolti nei primi giorni di ottobre nella Casa circondariale di Verona Montorio, diretta da Francesca Gioeni, dove grazie al dermatologo Steven Nisticò e al suo staff sono stati effettuati screening sulle detenute e sono state fornite informazioni sulle tecniche che permettono di tenere costantemente sotto controllo la pelle. A seguire, nella struttura di Civitavecchia diretta da Patrizia Bravetti si sono tenuti incontri di prevenzione cardiologica con il cardiochirurgo Luigi Chiariello e motivazionali con lo psicoterapeuta Salvo Noè. A Trani, nella struttura diretta da Giuseppe Altomare, lo scorso 16 ottobre si è tenuto un incontro motivazionale a cura della psicoterapeuta Maddalena Cialdella, mentre oggi 23 ottobre è in programma un incontro di prevenzione e screening dermatologico che coinvolge le detenute e le agenti penitenziarie, sempre a cura di Nisticò, con medici del suo staff, nella Casa circondariale femminile di Foggia diretta da Giulia Magliuolo.

Infine, nella Casa circondariale femminile di Pozzuoli (Napoli) si sta concludendo il Progetto Benessere, nato da un'idea di Maira in collaborazione con l'internista ed ematologo Raffaele Landolfi, che ha il fine di migliorare il benessere psicofisico delle donne ristrette grazie al sostegno reciproco e ha ottenuto un efficace risultato rispetto agli obiettivi personali delle donne, con una notevole diminuzione del numero delle sigarette e una preziosa riduzione del clima conflittuale.

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