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Assange è 'civis romanus'. Vita 'Oggi vinta una battaglia per la libertà di stampa'

Con il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista australiano in carcere da oltre 4 anni

Ecco sullo schermo la votazione in Campidoglio con cui è stata approvata la delibera capitolina  per cittadinanza ad Assange
Ecco sullo schermo la votazione in Campidoglio con cui è stata approvata la delibera capitolina per cittadinanza ad Assange
15 febbraio 2024 | 17.23
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"Civis romanus sum". Così dicevano gli antichi latini con orgoglio. Frase ripetuta da diversi personaggi storici, per far valere i privilegi che erano loro concessi dall'avere la cittadinanza romana. Anche ai prigionieri, se potevano vantare tale prerogativa, veniva riservato un trattamento di favore. E se c'è un prigioniero che è al centro dell'attenzione mondiale in questo momento è proprio Julian Assange.

Solo due sono stati oggi voti contrari nella votazione per il conferimento dell'onorificenza di Roma capitale al giornalista australiano: sono quelli di Francesca Leoncini di Italia Viva e di Marco Di Stefano di Noi Moderati di Forza Italia. "La decisione -presa questa mattina a larghissima maggioranza dall’Aula capitolina- di conferire la cittadinanza a Julian Assange e’ di straordinaria importanza -commenta con l'Adnkronos Vicenzo Vita, garante dell'associazione Articolo 21 e componente del Comitato Free Assange Italia- La scelta fatta oggi dalla capitale d'Italia è in controtendenza rispetto al mainstream convenzionale. Una decisione coraggiosa che segue quella omologa di municipalità come Reggio Emilia, Napoli, Bari, Vicovaro e molte altre ormai prossime al voto formale".

Vi aspettavate questo risultato, come sostenitori di Assange e della battaglia per la libertà di stampa? "Non era così scontato. E, invece, alla fine ogni indugio è stato superato con una forte unità tra Partito Democratico, M5Stelle e Sinistra civica ecologista. Quando si raggiunge l’intesa tra le forze progressiste si ottengono risultati significativi. Ci auguriamo che una simile decisione pesi, per il suo alto valore simbolico, sull’andamento processuale che tocca il fondatore di WikiLeaks, sulla cui estradizione negli Stati Uniti si esprimerà l’alta Corte della Gran Bretagna nei prossimi 20 e 21 febbraio. La lotta per Julian Assange è un capitolo cruciale della resistenza democratica". (di Rossella Guadagnini)

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