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Archeologia, riapre al pubblico il Mitreo di Marino

Scoperto per caso nel 1960 nella cantina di un vinaio, è uno dei luoghi di culto mitraici meglio conservati al mondo. Visite da sabato 25 settembre

(Adnkronos)
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23 settembre 2021 | 13.37
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Riapre al pubblico da sabato 25 settembre il Mitreo di Marino, uno dei luoghi di culto mitraici meglio conservati al mondo. Scoperto casualmente nel 1960, durante i lavori di escavazione di una grotta in una cantina ai piedi dell'abitato storico del piccolo centro dei Castelli, il Mitreo, di proprietà comunale, è rimasto celato per anni. Adesso un nuovo progetto di allestimento museale fortemente voluto dall'amministrazione lo rende nuovamente fruibile ai visitatori.

L’intervento di riqualificazione è stato realizzato dal Comune, sotto l’alta sorveglianza dei funzionari Gabriella Serio e Claudia Castagnoli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti, diretta dall’architetto Lisa Lambusier, e finanziato dal Segretariato Generale del Ministero della Cultura. Il coordinatore di tutte le attività di progettazione e allestimento è stato l’architetto Emanuela Todini, mentre la grafica e i video sono stati realizzati dallo Studio 21.

Si tratta di un bene unico nel panorama dei Castelli Romani: per la particolarità pittorica della realizzazione si ricollega, anche col tramite della via Appia, con gli esempi omologhi del Mitreo Barberini a Roma e del Mitreo di Santa Maria Capua Vetere, tanto che il sindaco di Marino, Carlo Colizza, ha già anticipato l'intenzione di inserire la visita del Mitreo in un circuito intercomunale e interregionale, con varie "tappe" sia all'interno che fuori dalla città.

Il complesso archeologico venne stato scoperto casualmente nel 1960 nella cantina di un vinaio, Vincento Zoffoli, nonno materno dell'attuale sindaco, che aveva acquistato un terreno nei pressi della stazione ferroviaria di Marino per costruirci una casa. Alcuni mesi dopo apparve sul Messaggero un annuncio: “Affresco del 20 dopo Cristo raffigurante Dio Mitra vendo ad amatore”. Dopodiché un giornalista notò la figura del Dio Mitra in fondo alla cantina e raccontò ciò che aveva visto sul quotidiano e per questo l'opera è giunta sana e salva fino a noi.

Per molto tempo il Mitreo non è stato visitabile a causa di alcune problematiche dovute alla fragilità del luogo e del contesto nel quale è inserito, come evidenziato dalle ultime indagini condotte dall’Istituto per la Valorizzazione dei Beni Culturali del Cnr tra il 2018 e il 2020. Ora, però, grazie all'intervento voluto dal Comune, questa preziosa testimonianza torna accessibile al pubblico.

Il Mitreo di Marino diventò luogo di culto alla metà del II secolo d.C.. All'interno della grotta che lo ospita sono visibili i fori per ospitare le lucerne e proseguendo verso il fondo, sul pavimento si notano le tracce lasciate dai banconi, colorati di rosso, riservati agli iniziati al culto. Al centro della parete di fondo appare poi al visitatore il magnifico affresco del dio Mitra nell’atto di sacrificare un toro bianco, con, ai due lati, otto riquadri che raccontano la storia della divinità. Un cippo votivo si erge davanti alla rappresentazione.

Al momento dell’avvio della fase progettuale, nel 2020, la sala antistante il Mitreo versava in pessime condizioni a causa delle infiltrazioni di acqua e della forte umidità costantemente presente che hanno compromesso irrimediabilmente l’allestimento museale del 2014.

Secondo Emanuela Todini, architetto, coordinatrice progettista e direttore dei lavori di riallestimento, il Mitreo di Marino è un luogo “respingente”, un ambiente ipogeo collocato nella profondità nella roccia di peperino, non concepito per ospitare l’uomo ma per raccogliere l'acqua. Sebbene successivamente riadattato a luogo di culto, è di difficile accesso, ed è proprio questa la ragione per cui è stato scelto dagli adepti della religione misterica.

Dopo il convegno inaugurale al Museo Umberto Mastroianni che si tiene oggi, le visite avranno inizio da sabato 25 settembre. L'accesso sarà gratuito per i cittadini di Marino, mentre avrà un costo di 8 euro per chi viene da fuori. La visita sarà disponibile solo su prenotazione in quanto l'area archeologica è visitabile per un tempo limitato e accessibile a gruppi di 15 persone (guida inclusa).

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