"Non sappiamo ancora chi sia il colpevole, però vorrei dirgli che sono 50 anni che porta questo peso sulla coscienza"
"Dopo 50 anni non sappiamo ancora chi sia il colpevole, però se ci sta ascoltando, vorrei dirgli che sono 50 anni che porta questo peso sulla coscienza e che ora si può ricordare che ha ammazzato un ragazzo di 22 anni". Lo ha detto Carmelina Annarumma, la sorella di Antonio Annarumma, a margine della cerimonia commemorativa presso la caserma a lui dedicata in via Cagni, a Milano, nel 50esimo anniversario della morte del poliziotto.
"Mio fratello era una persona brava - ha detto commossa Carmelina - quando veniva a Monteforte era una gioia per noi. Eravamo quattro sorelle e lui l’unico maschio che avevamo". "Ad Antonio piaceva stare nella polizia - ha aggiunto la donna tra le lacrime - era orgoglioso del suo lavoro, gli piaceva. Abbiamo appreso della sua morte dai carabinieri di Monteforte, all’inizio ci avevano detto che era grave, non che era morto. Abbiamo vissuto sempre male questa tragedia. Ora sono contenta, perché dopo 50 anni si ricorda ancora nostro fratello, anche se è sempre un dolore".