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Rinnovabili: in 5 anni biogas a +490%

Secondo i dati diffusi dal Cib, il valore aggiunto nel solo 2013 ammonta a 347,5 milioni di euro con 2.695 occupati diretti

Digestato
Digestato
30 settembre 2014 | 15.36
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Il biogas è la fonte di energia rinnovabile (Fer) con le maggiori ricadute economiche e occupazionali per il Paese. Negli ultimi 5 anni il numero di impianti è cresciuto del 490%, mentre la potenza installata è aumentata del 267,4%. L’energia elettrica prodotta nel 2013 è stata di 7,5mila Gwh, il 10,45% del totale Fer.

Il valore aggiunto nel solo 2013 ammonta a 347,5 milioni di euro con 2695 occupati diretti. Il quadro è emerso nel corso del Biogas Master, appuntamento promosso dal Cib, Consorzio Italiano Biogas, al Museo della Scienza di Milano. Nonostante una crescita più lenta (nel 2013 +3%) a seguito dell'introduzione del nuovo sistema incentivante del decreto ministeriale del 6 luglio 2012, il potenziale del biogas al 2030, secondo Althesys, corrisponde a 7,3 miliardi di euro per una potenza installata di 2300 Mwh, il doppio di quella attuale (su circa 1200 impianti a biogas agricolo).

"Il biogas agricolo - spiega Piero Gattoni, presidente del Cib - si basa su una forte sinergia tra il settore agricolo e quello industriale, rappresentato da operatori prevalentemente italiani. L'impresa agricola assumerà il ruolo di una biogas refinery: attraverso i principi del biogas 'fatto bene', l'imprenditore agricolo sarà in grado di produrre energia elettrica, termica, biocarburanti, bio plastiche e fertilizzanti, valorizzando i reflui e gli scarti d'agricoltura".

Uno sviluppo per il quale, però, il settore avanza anche delle richieste. "Chiediamo - aggiunge Gattoni - che il Governo chiuda al più presto i nodi irrisolti che riguardano il settore: l'approvazione delle norme tecniche sul biometano, la classificazione unica sul digestato e una stabilizzazione del sistema fiscale per il settore".

Ad accogliere le richieste, Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura, per il quale "il Mipaaf lavorerà per concludere gli iter normativi di alcuni punti determinanti per lo sviluppo della produzione di biometano. Il ministero sta lavorando per regolamentare l'uso agronomico del digestato, una grande risorsa per l'agricoltura organica, e stabilizzare l'attuale sistema di fiscalità applicata alle aziende produttrici di biogas".

Per comunicare a un pubblico più generalista le potenzialità del biogas e rispondere ad alcune opposizioni avanzate da alcuni comitati locali, il Cib ha offerto una diretta streaming dell'evento al Museo della Scienza e ha riunito esperti, ricercatori e professori universitari.

Francesco Petracchini del Cnr, ricercatore sui temi legati all'inquinamento dell'atmosfera, ha spiegato che "l'impatto ambientale degli impianti a biogas non è rilevante", mentre Fabrizio Adani del Gruppo Ricicla dell'Università di Milano si è soffermato sulle qualità del digestato agricolo, prodotto di risulta degli impianti a biogas, come fertilizzante naturale in grado di sostituire i fertilizzanti chimici.

Lorella Rossi del Crpa ha spiegato la compatibilità tra biogas e produzioni Dop. Fabrizio Anniballi dell'Istituto Superiore di Sanità ha infine smentito la 'leggenda metropolitana' per cui ci sarebbe relazione tra botulismo e biogas. "Non c'è alcuna correlazione - spiega Anniballi - il botulismo è un fenomeno da sempre collegato a effetti collaterali dell'attività zootecnica".

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