Quasi otto mesi di appuntamenti e la pubblicazione on line dei risultati del monitoraggio marino per raccontare ai cittadini lo stato del mare con dati anche su rifiuti, specie aliene e aree protette. E' la campagna #IoSonoMare, presentata oggi in occasione della Giornata del mare e della cultura marina, istituita in ricordo della tragedia della petroliera Haven, naufragata l’11 aprile del 1991 nel mar Ligure.
La campagna parte oggi, 11 aprile, Giornata del mare e della cultura marina, per concludersi il 2 dicembre con la 21esima Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona per la Protezione del Mar Mediterraneo dall’Inquinamento a Napoli, scelta come cuore del Mediterraneo per parlare di blue economy, clima, biodiversità e sviluppo sostenibile.
Un contenitore all’interno del quale verranno esposti e dibattuti i risultati del monitoraggio svolto in attuazione della Direttiva Strategia Marina (accessibili dal 27 marzo all’indirizzo http://www.db-strategiamarina.isprambiente.it). La campagna è promossa dal sottosegretario di Stato all’Ambiente Salvatore Micillo, con la Direzione Generale per la Protezione Natura e Mare del ministero dell’Ambiente, Ispra e Snpa.
“La campagna #IoSonoMare nasce dalla volontà di raccontare ai cittadini lo stato del mare, ma soprattutto quanto lo Stato fa per il mare. È giusto e importante che i risultati delle indagini vengano condivisi e diventino patrimonio di tutta la collettività – dichiara il sottosegretario Salvatore Micillo, con deleghe alla tutela del mare e all’educazione ambientale - I prossimi mesi saranno i mesi del mare, coinvolgeremo Università ed enti di ricerca e daremo evidenza a tutte le esperienze raccolte attraverso le attività di studio e controllo dei nostri mari".
Con il supporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, saranno organizzate giornate di presentazione dei risultati del monitoraggio a livello nazionale, focalizzando poi l’attenzione sullo stato di qualità degli ambienti marini di ciascuna regione e su tematiche specifiche dei diversi territori. Non solo, la campagna #IoSonoMare rappresenterà l'occasione di diffusione e condivisione delle conoscenze ed esperienze raccolte attraverso le attività di studio e controllo dei nostri mari, svolte soprattutto da organismi pubblici.
Il Conisma (Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare) presenterà un premio, dedicato alla memoria del professor Eugenio Fresi, per le più belle tesi di laurea elaborate sui dati acquisiti nell’ambito delle attività di monitoraggio svolte dal ministero in attuazione della Direttiva Strategia Marina, mentre Unioncamere presenterà il “VII rapporto sull’Economia del Mare”.
Un’agenda in fieri, che dalla prossima settimana sarà pubblicata sui siti del ministero dell’Ambiente e di Ispra. Qualche anticipazione: il 9 maggio a Genova l'appuntamento all’interno di Slow Fish; a giugno a Napoli il convegno Ispra per illustrare dati e attività di ricerca in mare, tra cui quelle legate alle emergenze da sversamento di inquinanti, ai controlli sulle piattaforme petrolifere, programmi di didattica e di scuola/lavoro.
La presentazione della campagna è stata anche l'occasione per illustrare una prima elaborazione fatta da Ispra sui risultati del programma di monitoraggio previsto dalla Strategia Marina, come da scheda allegata.
“I risultati del monitoraggio della Strategia Marina effettuato in Italia - dice Stefano Laporta, presidente Ispra e Snpa - mostrano un quadro non difforme da quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Poiché il mare non ha confini, il problema va quindi affrontato insieme a tutti gli Stati coinvolti. L’Istituto, insieme al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, è già operativo e siede nei tavoli tecnici internazionali, istituiti per trovare soluzioni che consentano di raggiungere obiettivi condivisi. Per usare una simbologia efficace, siamo tutti sulla stessa barca e occorre remare insieme per procedere in questo percorso”.
Per il sottosegretario Micillo, "i dati ci consentono di avere chiare quali sono le criticità su cui intervenire con provvedimenti normativi e campagne di sensibilizzazione. Per fare un esempio, il Ddl Salvamare, approvato pochi giorni fa in Consiglio dei Ministri, che permette ai pescatori di portare a riva la plastica raccolta con le reti durante le battute di pesca, o la #PlasticFreeChallenge lanciata dal ministro Costa la scorsa estate, rispondono all’allarme dei rifiuti in mare, laddove sappiamo che il 95% dei rifiuti in mare aperto è plastica e parliamo di oltre 150 milioni di tonnellate”.