Si chiama Mambo, carene lucide verde petrolio e circa 6,50 metri di lunghezza, e rappresenta un salto nel futuro per l'industria nautica. E' lei il trimarano realizzato con componenti create con la stampa 3D presentato oggi al Salone Nautico di Genova tra le novità targate 2020 che verrà varato domani pomeriggio con una madrina d'eccezione, Carla Demaria, Amministratore Delegato de I Saloni Nautici.L'imbarcazione nasce da un progetto della start up italiana Moi Composites ed è stato lanciato oggi durante la tavola rotonda "The art of making impossible vessels possible - Mambo project".
"Mambo è la prima barca in vetroresina stampata in 3D al mondo - racconta all'Adnkronos Michele Tonizzo, Cto e Co-founder di Moi Composites srl - è un progetto della nostra azienda che stampa in 3D materiali con la nostra tecnologia considerati i migliori al mondo, i compositi avanzati. Il progetto è nato qui, circa 3 anni fa: avevamo l'idea di stampare in 3D barche e abbiamo iniziato a parlare con sponsor e partner. Abbiamo stampato le sezioni nella nostra sede a Milano che poi sono state laminate assieme, poi la barca è stata accessoriata e provata in mare a Otranto".
La costruzione di Mambo non ha richiesto, contrariamente a quanto avviene di solito, la costruzione di un modello e quindi di uno stampo in cui laminare l’imbarcazione. Questo ha reso possibile la realizzazione di uno scafo che presenta forme concave e convesse che, nello stampaggio tradizionale, richiederebbero la realizzazione di stampi e relative sezioni di scafo poi da unire per ottenere il manufatto completo: un problema superato dalla stampa 3D e dalla manifattura addittiva.
"Le forme organiche della barca - prosegue Tonizzo - sono non ottenibili in altro modo che con la stampa 3D. E' un motoscafo ispirato alle barche da corsa, con uno scafo che difficilmente si trova in giro e ne sono prodotti pochi esemplari per la difficoltà di esecuzione. Il nostro concetto è fare pezzi unici, non produrre in serie e ogni progetto è su misura dell'armatore".