Un governo ancora non c'è. Eppure il Parlamento lavora dal 23 marzo scorso, giorno in cui sono entrate in funzione Camera e Senato. E lo stesso vale per i neoeletti, che in questi due primi mesi di legislatura hanno già depositato oltre 700 proposte di legge. Proposte che, in assenza del passaggio obbligato in commissione, difficilmente potranno concludere l'iter legislativo. Ecco perché l'immagine di un Parlamento in stallo a quasi 60 giorni dalla sua elezione, lascia spazio a diversi interrogativi. Come lavorano Camera e Senato in assenza di un esecutivo? Il Parlamento può funzionare lo stesso senza governo?
LE COMMISSIONI SPECIALI - Nonostante non sia ancora stato formato un governo, Camera e Senato dovrebbero poter lavorare nel pieno delle proprie funzioni. Senza un governo, sbloccare l'attività parlamentare diventa complicato. A partire dalle 14 commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, gli organismi deputati a fare le leggi, che non possono ancora lavorare.
Al momento l'attività parlamentare viene svolta dalle commissioni speciali, nominate per approvare gli atti urgenti del governo, a cominciare dal Def presentato dall’esecutivo Gentiloni, ma che non bastano a far avanzare i lavori. Le commissioni speciali non sono infatti abilitate a varare alcuni atti, come i provvedimenti di conversione dei decreti legge o di autorizzazione a ratifica di trattati internazionali.
RAI E COPASIR - A risentire della paralisi istituzionale, inoltre, non sono solo le commissioni parlamentari, ma anche il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) e la Vigilanza Rai, (l'organo che sorveglia l'attività del servizio pubblico) che in assenza di un governo restano di fatto bloccati. La prassi vuole che entrambi gli organismi siano guidati da membri dell'opposizione. Ma l'assenza di una maggioranza parlamentare lascia ferme anche tali commissioni.