"Se ci capiterà questa disgrazia della scissione cosa scriveranno tra 10 anni gli storici? E' successo perché alcuni volevano fare il congresso a settembre e altri ad aprile? Sarebbe incomprensibile. Ma per il nostro popolo lo è anche ora. Si esce da un partito se non se ne condividono più le idee. Se invece non ci si riconosce nel segretario, lo si sfida al congresso. Le scissioni che ho conosciuto io hanno sempre seguito queste regole". Lo afferma il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, intervistato a 'La Repubblica', suggerendo di "celebrare il congresso con tempi meno affrettati possibile". "L’ipotesi di votare a giugno - aggiunge - non esiste più".
Pd, l'appello di Bersani: "A Renzi e ai suoi dico 'fermatevi'"