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Francia, attaccano chiesa e sgozzano il parroco. Is rivendica

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP
26 luglio 2016 | 11.01
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Attacco Is in una chiesa in Normandia. Dopo aver preso in ostaggio un prete, due suore e due fedeli in una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, due assalitori hanno sgozzato e ucciso il sacerdote prima di venire a loro volta uccisi dalla polizia francese.

Prima di essere 'neutralizzati' dalle forze speciali, avvertite da una suora che è riuscita a fuggire durante l'attacco, i due - armati di coltello - hanno anche ferito in modo grave uno dei fedeli, in lotta tra la vita e la morte (FOTO).

"Uno dei due terroristi dell'attacco a una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, aveva tre coltelli e un ordigno falso sul ventre. L'altro aveva un timer da cucina, circondato da un foglio di alluminio e uno zaino con un ordigno esplosivo falso" ha riferito il procuratore di Parigi Francois Mollins.

"Gli esecutori dell'attacco a una chiesa in Normandia, in Francia, sono due soldati dello Stato islamico e hanno eseguito l'operazione in risposta agli appelli di colpire i Paesi della coalizione crociata". E' quanto scrive Amaq, agenzia di propaganda Is, citando una "fonte di sicurezza" dell'organizzazione.

La rivendicazione è del tutto identica a quella apparsa ieri sulla stessa agenzia in merito alla vicenda del 27enne siriano che domenica sera si è fatto saltare in aria ad Ansbach, in Germania, tanto da far pensare a un vero e proprio format.

Anche in quella rivendicazione, infatti, come in quelle precedenti, si definiva l'attentatore "soldato dello Stato islamico", si citava una "fonte di sicurezza" dell'organizzazione e si parlava di una "risposta agli appelli di colpire i Paesi della coalizione" anti-Is.

Uno dei sequestratori, identificato formalmente come Adel K., nato il 25 marzo del 1997, aveva la barba, indossava la chachia, il tipico copricapo tunisino, e ha gridato 'Daesh' entrando in chiesa. Aveva inoltre cercato di recarsi in Siria per due volte, prima nel marzo 2015 e poi di nuovo tre mesi dopo, nel maggio 2015, ma era stato arrestato in Turchia nel maggio dello scorso anno e rimandato in Francia, dove era rimasto in prigione per quasi un anno. Lo riferisce l'emittente 'iTele', secondo cui l'uomo era stato rilasciato il 22 marzo scorso, in attesa di essere processato per legami con il terrorismo. 'Le Figaro' aggiunge che, una volta rilasciato, all'uomo sarebbe stato applicato il braccialetto elettronico, provvedimento contro il quale aveva presentato, invano, ricorso la Procura antiterrorismo di Parigi. Dall’uscita di prigione, il 22 marzo scorso, era in libertà vigilata a casa dei suoi genitori a Saint-Etienne. L'attacco contro la chiesa ha avuto luogo durante le ore in cui gli era consentito uscire ossia dalle 08:30 alle 12:30 dal lunedì al venerdì.

Quanto al secondo terrorista il procuratore Mollins ha detto che non è ancora stato identificato formalmente. Inoltre, un individuo di 17 anni nato in Algeria è stato posto in stato di detenzione. "Si tratta del fratello minore di un uomo andato a Siria nella primavera 2015, con i documenti di identità Adel Kermiche", ha spiegato Molins.

Da Cracovia, dove si trova per la Giornata mondiale della gioventù, l'arcivescono di Rouen, monsignor Lebrun, ha riferito che nell'attacco sono morti "il parroco Jacques Hamel, 84 anni, e gli autori dell'assassinio".

"La Chiesa cattolica - ha detto ancora - non ha altre armi che la preghiera e la fratellanza tra gli uomini. Lascio qui (a Cracovia, ndr) centinaia di giovani che sono l'avvenire dell'umanità, chiedo loro di non abbassare le braccia davanti alla violenza e di diventare gli apostoli della civiltà dell'amore".

Il presidente francese Francois Hollande ha definito un "ignobile attentato terroristico" l'attacco su cui la sezione anti-terrorismo della Procura di Parigi ha aperto un'indagine. Attacco, ha detto il capo dello Stato francese, condotto da "due terroristi che si sono definiti del Daesh".

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