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Attacco Ansbach, Is rivendica. Kamikaze aveva giurato fedeltà

Afp - AFP
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25 luglio 2016 | 07.14
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Si chiamava Mohammed Daleel il 27enne richiedente asilo siriano che ieri sera si è fatto saltare in aria ad Ansbach, in Germania, dove era in corso un festival di musica, provocando il ferimento di 15 persone. Lo scrivono i media tedeschi, mentre il quotidiano Bild sostiene che era originario di Aleppo e che aveva ferite di guerra.

LA RIVENDICAZIONE - Amaq, l'agenzia di stampa legata al sedicente Stato islamico (Is), ha rivendicato l'attacco kamikaze. Stando a quanto si legge su un 'lancio' di Amaq in arabo e tradotto anche in tedesco, l'"operazione di martirio" è stata eseguita da "un soldato dello Stato islamico" ed è stata compiuta "in risposta agli appelli di colpire i Paesi della coalizione (internazionale, ndr) che combattono l'Is". L'agenzia cita una fonte di sicurezza dello Stato islamico.

IL VIDEO DI FEDELTA' ALL'IS - Fonti della sicurezza della Baviera hanno riferito che l'attentatore suicida aveva giurato fedeltà al leader dello Stato islamico Abu Bark al-Baghdadi in un video che è stato rinvenuto nel suo cellulare e in cui il richiedente asilo siriano minaccia di compiere un attacco in Germania.

Secondo quanto riferito dal ministro degli Interni della Baviera, Joachim Hermann, da una prima traduzione del video contenuto nel cellulare emerge che il kamikaze 27enne dice di voler compiere l'attacco in nome di Allah e per "vendetta" contro la Germania. Nel video il kamikaze "aveva annunciato esplicitamente di agire in nome di Allah, aveva prestato giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Bagdadi e aveva annunciato espressamente una vendetta contro i tedeschi che ostacolano la via dell'Islam". "Penso che dopo questo video non ci siano dubbi che l'attacco è stato di natura terroristica con una matrice islamista", ha detto ancora il ministero degli Interni bavarese, precisando che nell'alloggio del kamikaze è stato ritrovato anche materiale salafita, la corrente ultra conservatrice dell'Islam sunnita.

L'ATTACCO - Quanto all'ordigno, Hermann ha poi aggiunto che nell'alloggio in cui viveva l'uomo è stato trovato materiale per fabbricare altre bombe, oltre a quella fatta esplodere ieri, tra cui combustibile, acido cloridrico e detergente a base di alcol. Intanto, secondo alcune fonti della polizia, la polizia tedesca ha arrestato un presunto complice del siriano. Il 27enne si era fatto saltare in aria facendo esplodere una bomba contenuta nel suo zainetto e secondo l'ultimo bilancio riferito dal sindaco della città della Baviera, Carda Seide, l'attentato suicida ha provocato 15 feriti, dei quali quattro in modo grave. La maggior parte dei feriti sono stati colpiti da pezzi di metallo.

Secondo quanto riporta la 'Bbc', il ministro dell'Interno della Baviera, Joachim Herrmann, ha detto che l'uomo ha fatto detonare lo zainetto dopo che la sicurezza dell'evento gli aveva impedito l'ingresso al festival che si svolgeva nella cittadina vicino a Norimberga. Circa 2.500 persone sono state evacuate a seguito dell'esplosione.

Nonostante la domanda di asilo respinta lo scorso anno, le autorità tedesche avevano permesso all'uomo di rimanere in Germania a causa del conflitto in corso in Siria. Il 27enne, ha detto ancora il ministro, aveva tentato di uccidersi in occasioni precedenti ed era stato trattato in una clinica psichiatrica.

Tuttavia il vice direttore della polizia di Ansbach, Roman Fertinger, ha parlato di "indizi" che suggeriscono che parti metalliche sono state aggiunte all'esplosivo contenuto nel suo zainetto. "Gli oggetti trovati all'interno erano sufficienti per fare un gran numero di vittime", ha fatto sapere il ministro dell'Interno, secondo il quale per il momento non è possibile dire se il 27enne sia stato radicalizzato.

LA DEPORTAZIONE IN BULGARIA - Secondo quanto riferito da un portavoce del ministero degli Interni tedesco, il migrante siriano doveva essere deportato in Bulgaria. "I siriani non possono essere al momento deportati in Siria - ha spiegato il portavoce, Tobias Plate, nel corso di una conferenza stampa - ma questo non significa che i siriani in generale non possano essere deportati. Il siriano di Ansbach doveva essere deportato in Bulgaria". Tuttavia, come ha evidenziato il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere in una conferenza stampa, l'attentatore non è stato deportato a causa della sua "instabilità psicologica".

"L'attentatore di Ansbach era arrivato in Germania due anni fa e nell'agosto del 2014 aveva chiesto asilo - continua de Maiziere - Nell'ambito della procedura di asilo, c'erano indicazioni secondo cui era già stato registrato come rifugiato in altri Paesi europei. Una domanda era stata registrata in Bulgaria e Austria. Noi avevamo contattato le autorità bulgare, che ci avevano informato che all'attentatore era stato accordato lo status di rifugiato".

Per questo, ha ricostruito ancora il ministro degli Interni tedesco, "il 2 dicembre del 2014 la domanda di asilo era stata respinta e ordinata la deportazione in Bulgaria e un tribunale di Ansbach aveva confermato questa decisione". Ma in seguito a quella sentenza, "erano stati presentati certificati medici che provavano che la persona in questione soffriva di instabilità psicologica e per questo la deportazione era stata sospesa".

Infine,"il 13 luglio scorso era stato nuovamente avviato il processo di deportazione", ha concluso de Maiziere, secondo cui "l'attentatore aveva tentato il suicidio due volte, per questo era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico".

PORTE APERTE - La portavoce della cancelliera ha poi chiarito che per il momento è troppo presto per decidere eventuali modifiche alla politica dell'accoglienza dei rifugiati voluta da Angela Merkel. "Gli atti degli ultimi giorni e settimane non mostrano un quadro uniforme - ha sottolineato Ulrike Demmer - La maggior parte dei terroristi che hanno condotto attacchi in Europa negli ultimi mesi non erano rifugiati".

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