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Latina

Carabiniere uccide le figlie e si spara

Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
28 febbraio 2018 | 14.49
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Tragedia familiare a Cisterna di Latina: un appuntato dei carabinieri ha prima sparato alla moglie, ferendola gravemente, nel garage dell'abitazione dove viveva la donna da cui si stava separando, poi si è barricato in casa e, dopo aver ucciso le figlie di 7 e 13 anni, si è tolto la vita.

Luigi Capasso, 43 anni, ha colpito la moglie Antonietta Gargiulo, 39 anni, con la pistola d'ordinanza: i proiettili l'hanno raggiunta alla mandibola, alla scapola e all'addome. Ora è ricoverata al San Camillo di Roma: "E' sedata in area critica del pronto soccorso". Le condizioni della donna "sono stazionarie", fanno sapere dalla struttura sanitaria capitolina.

LE INDAGINI - Per quanto riguarda la ricostruzione della tragedia, le bambine sarebbero state uccise dal padre nel sonno, secondo l'ipotesi che al momento sembra più probabile. Le bimbe non sono mai state udite nelle trattative con i negoziatori dei carabinieri, che hanno parlato per ore con Capasso, prima dell'irruzione. Il contatto si è interrotto intorno alle 13, quando l'uomo si è suicidato con un colpo di pistola. I carabinieri "entrati nell’appartamento hanno rinvenuto le due figlie di 7 e 13 anni prive di vita, verosimilmente uccise già nella prima mattinata" spiegano i militari in una nota.

IL RACCONTO DELLA VICINA - "Ho sentito i colpi alle cinque, tre o quattro, le figlie stavano dentro mentre giù al garage sono stati due": è il racconto della vicina di casa di Antonietta Gargiulo. "Lui è andato giù al garage, ha aspettato la moglie e le ha sparato - ha raccontato -. Quindi ha preso la borsa, perché aveva cambiato la serratura la signora, è andato su e si sono sentiti tre o quattro spari. Poi sono andati su i carabinieri e gli dicevano 'facci sentire le bambine'" ha aggiunto la donna, spiegando che al momento degli spari lei e la figlia stavano dormendo: "Ci siamo affacciate, poi i carabinieri ci hanno fatto rientrare".

LEGALE DELLA MOGLIE DEL CARABINIERE - "Avevo incontrato le bambine qualche tempo fa ed erano terrorizzate dal padre" ha detto all'AdnKronos Maria Belli, avvocato di Antonietta Gargiulo. "La situazione tra la coppia era tesa e si era per così dire aggravata quando a settembre lui ha aggredito la moglie davanti alla Findus, suo luogo di lavoro, tanto che sono dovuti intervenire i colleghi di lei a sua difesa. E in precedenza l'aveva aggredita anche a casa davanti alle bambine - ha aggiunto il legale - Dopo l'episodio di settembre lei aveva deciso di separarsi e lui andò via da casa. Si sono susseguiti diversi tentativi di riavvicinamento ma tutti vani".

"Lui si faceva trovare sotto casa, la seguiva, uno stalker insomma - ha detto ancora Belli - cercava di incontrarla, ma lei, anche su mio consiglio, ha sempre rifiutato tutti gli incontri. Anche quando lui ha svuotato il conto corrente comune e disse che le avrebbe dato i soldi se acconsentiva ad incontrarlo. Mai avvenuto. E' sempre stata attentissima, molto prudente".

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