Per la prima volta, in un'aula di tribunale, si discute il problema amianto nelle scuole. Il 29 giugno presso il Palazzo di Giustizia di Firenze udienza decisiva per l'inchiesta scaturita dalla denuncia di un professore deceduto per neoplasia, dopo aver lavorato per anni tra i banchi dell'Iti 'Leonardo da Vinci' di Firenze.
L’Osservatorio Nazionale Amianto commenterà con i giornalisti l'esito dell'udienza nella conferenza stampa che si svolgerà alle ore 15.30 presso la Sala 10 di Palazzo Panciatichi, sede della Regione Toscana, in via Cavour 4 a Firenze.
La scuola, costruita in amianto era finita su tutte le cronache dei giornali, dopo che si era diffusa la notizia che il preside aveva fatto affiggere un cartello con delle prescrizioni ben precise: "Vietato correre, vietato appendere quadri, sbattere la porta, urtare le pareti", poiché sotto l'intonaco c'era l'amianto.
Grazie alla battaglia dell'Osservatorio Nazionale Amianto la vicenda è approdata davanti ai giudici: il 29 giugno, il gip del Tribunale, Alessandro Monetti, dovrà decidere sull'istanza di giustizia e l'atto di opposizione formulata da numerosi cittadini coinvolti e dall'Ona dopo che il pm Massimo Bonfiglio aveva chiesto l'archiviazione.
La signora Antonella Franchi, responsabile del comitato dei genitori degli alunni esposti ad amianto dell'Ona, e il professore Luciano Macrì, docente dell'Iti e tra i responsabili della sede Ona di Firenze, si erano infatti opposti alla richieste dal pm, poiché nel corso delle indagini non erano stati identificati i garanti della sicurezza e perché non c'era stata la necessaria verifica epidemiologica del numero dei casi di neoplasie e delle altre patologie che l'amianto è in grado di provocare.
A sostenere la necessità di una prosecuzione delle indagini, sarà presente l'avvocato Ezio Bonanni, che insisterà affinché il caso non sia chiuso e anzi doverosamente approfondito, anche per ottenere la definitiva bonifica e/o messa in sicurezza del plesso scolastico.
"E' necessario affermare la cultura della prevenzione primaria e cioè evitare ogni forma di esposizione all’amianto e a tutti gli altri cancerogeni - afferma l'avvocato Ezio Bonanni - e ciò è possibile solo evitando il rischio e quindi bonificando l’amianto, specialmente dalle scuole. Non riesco a comprendere i motivi per i quali gli amministratori della Provincia di Firenze e del Comune di Firenze, tra cui Matteo Renzi, che all’insediamento come presidente del Consiglio, si era dichiarato attento ai problemi della scuola, abbia ritenuto di lasciare l’amianto in questo importante istituto fiorentino, ponendo a rischio la salute del personale docente e non docente e degli allievi". "Come associazione - conclude Bonanni - torniamo a chiedere la bonifica e la verità e giustizia".
Un dramma, quello dell'amianto negli istituti scolastici, portato più volte alla luce dell'Osservatorio Nazionale Amianto. Il Renam, pubblicato da Inail, riporta 63 casi di mesoteliomi tra il personale docente e non docente: dati solo parziali secondo L'Ona in quanto l’asbesto provoca anche altre neoplasie (tumore del polmone, della laringe, del tratto gastrointestinale, per fermarsi solo a quelli riconosciuti come tali dalle Agenzie Internazionali) e patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici) con complicazioni cardiocircolatorie.
La conferenza stampa del 29 giugno sarà inoltre l'occasione per rendere pubblici alcuni dati relativi al rischio amianto nelle tubature dell’acqua potabile, in siti industriali e dell’ampliamento dell’aeroporto (un'altra delle problematiche sollevate dall'associazione). Successivamente, lo stesso giorno 29 giugno, alle ore 17 l’Ona terrà un’assemblea pubblica presso la sua sede di Firenze in Via Pratese n. 48 (Casa del Popolo) di Peretola, sul tema “I rischi per la salute a Firenze e in Toscana”.