Lombardia e Piemonte puntano a lasciare la zona rossa. Lazio e Veneto verso la conferma in zona arancione
Zona rossa e zona arancione, oggi nuovo round di colori e regole per arginare la diffusione del coronavirus. I dati del monitoraggio della cabina di regia, come ogni venerdì, delineano la mappa dell'Italia, divisa in due colori fino alla fine del mese tra un'ordinanza e l'altra del ministro Roberto Speranza.
Nella fascia rossa -con regole e divieti più restrittivi per scuola, spostamenti e categorie di negozi- attualmente sono collocate Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Val d'Aosta. Il resto d'Italia è in zona arancione.
Venerdì scorso l'indice Rt medio nazionale si è attestato a 0.98, in calo rispetto a 1.08 della settimana precedente. Attenzione al tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, sette giorni fa definito "complessivamente in aumento e sopra la soglia critica": al 41% contro il 39% della settimana precedente, con 14 regioni e province da bollino rosso.
Tra le regioni che sperano nella 'promozione' spicca la Lombardia. "I numeri che stiamo valutando ed elaborando da mandare alla cabina di regia a Roma vanno in questa direzione - ha detto il governatore Attilio Fontana - l'indice di incidenza, l'Rt e la pressione sugli ospedali sono in lento ma graduale miglioramento. Quindi potremmo essere inseriti nella zona arancione". La Lombardia ha archiviato una giornata caratterizzata da 2.537 nuovi casi positivi e 130 morti.
Punta all'arancione anche il Piemonte. "Siamo fiduciosi", ha detto il governatore Alberto Cirio, sottolineando che la stima dell'indice Rt è sotto 1 e che i contagi sono in calo, secondo i dati del pre report settimanale sull'andamento dell'epidemia da Covid 19. I dati preliminari trasmessi definiscono un'incidenza inferiore 250 casi ogni 100.000 abitanti.
Emilia Romagna e Friuli auspicano che la parentesi in zona rossa possa concludersi grazie all'effetto delle misure nelle ultime settimane. In zona arancione punta a rimanere il Lazio, forte di un indice Rt a 0.9 -in calo rispetto al precedente livello di 1.3- come ha evidenziato l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. La pressione ospedaliera a quanto pare non è cambiata granché, ma il calo prospettato dell'incidenza dovrebbe giocare a favore della regione. E' articolato il quadro del Veneto illustrato dal governatore Luca Zaia: indice Rt a 0.96, incidenza a 160,3 casi ogni 100mila abitanti. Da monitorare il dato delle terapie intensive, vicine alla soglia del 30%.
SCUOLA - Dal 7 aprile, sulla base del nuovo decreto, scuola aperta fino alla prima media anche in zona rossa. Il decreto prevede che dal 7 al 30 aprile 2021 sia assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Il quadro può cambiare a livello locale per provvedimenti più restrittivi ad hoc.
SPOSTAMENTI - Nella zona arancione è consentito uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale, in non più di due persone. Visite a parenti e amici fino al 30 aprile banditi in zona rossa dopo l'eccezione a Pasqua.
COPRIFUOCO - Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
BAR E RISTORANTI - Sono sospese le attività di servizi di ristorazione all'interno dei locali (tra cui pub, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Fino alle 22 è consentita la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Nessuna restrizione per la ristorazione con consegna a domicilio. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) l'asporto è consentito fino alle ore 18.
NEGOZI, PARRUCCHIERI E CENTRI COMMERCIALI - Esercizi commerciali tutti aperti in zona arancione con i consueti orari, compresi i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti ecc.). Restano invece chiusi in zona rossa. Nei giorni festivi e prefestivi, nei centri commerciali restano aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
SPORT, PISCINE E PALESTRE - Restano chiuse fino al 30 aprile palestre e piscine. In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l'attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. E' consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto attività sportiva di base. E' interdetto l'uso di spogliatoi interni nei circoli. In zona rossa sono sospese l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso. Vietato lo svolgimento degli sport di contatto.