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Veronesi, Frassica, Haber e Papaleo senza rete in 'Maledetti amici miei Il ritorno'"

Dopo il successo del programma televisivo del 2019, i quattro mattatori portano in scena dal 21 al 30 dicembre al Teatro Ambra Jovinelli un format a metà tra lo spettacolo teatrale e una reunion tra vecchi compagni d’avventure

Papaleo, Veronesi, Frassica e Haber, protagonisti dello show 'Maleddetti amici miei - Il ritorno' al Teatro Abra Jovinelli - (Ufficio Stampa)
Papaleo, Veronesi, Frassica e Haber, protagonisti dello show 'Maleddetti amici miei - Il ritorno' al Teatro Abra Jovinelli - (Ufficio Stampa)
22 novembre 2022 | 14.25
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A Natale in compagnia di 'Maledetti amici miei - Il ritorno' per ridere, sorridere, pensare a voce alta. Uno spettacolo "senza rete" fra quattro amici che portano in scena innanzitutto loro stessi, prendendosi in giro a vicenda, ma anche condividendo pezzi di vita "fuori dalla loro comfort zone". Naturalmente non mancheranno pezzi di repertorio di ciascuno - oggi Haber ha recitato una sua poesia su richiesta di Veronesi - d'altronde si tratta di attori di lungo corso, ma confluiranno senza alcun programma prestabilito. Tutto sarà sorprendente anche per loro stessi, come hanno ben raccontato oggi nella conferenza stampa che si è tenuta al Teatro Ambra Jovinelli di Roma Giovanni Veronesi, che è anche regista dello show ed era in collegamento, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Nino Frassica. Ispirazione di fondo? "Cattiveria, finto cinismo che trasuda di romanticismo, come nel film di Monicelli, 'Amici miei'. E' chiaro che l'ispirazione è quella", risponde Veronesi alla stampa in una conferenza di presentazione giocosa e ironica, che ben lascia immaginare l'estemporaneità dello spettacolo che dal 21 al 30 dicembre sarà al'Ambra.

Amici di lunga data che si incontrano e chiacchierano, si sfottono, ridono l'uno dell'altro e di se stessi. Amici attori, però. Ecco che 'Maledetti amici miei Il ritorno' è sì una reunion, ma si svolge in pubblico, su un palcoscenico, ed è lì che porta alla luce anche vissuti più o meno comici e intimità per condividerli con gli altri, intrattenendoli. "Stare sul palco ed essere noi stessi non è facile, è più semplice essere dentro un personaggio, dà più sicurezza. Mentre noi in questo spettacolo - dice Haber - saremo nella terra di nessuno, senza rete". E Papaleo aggiunge: "Siamo tutti attori esperti, vecchie cariatidi dello show. Quello che ci intessa veramente è qualcosa di diverso, uscire dalla comfort zone, avere un brividio nuovo, una nuova suggestione. Avevamo bisogno di una situazione in cui non si sa nulla. Certo, qualcosa del nostro repertorio ci sarà, ma non c'è un progetto, non si sa cosa accadrà".

"Quello che piace al pubblico continueremo a farlo, quello che non piace lo toglieremo. Oppure, magari, aggiungeremo e aggiungeremo di sera in sera. E ogni sera si può tornare, come una telenovela, oppure il pubblico resta lì, sempre lo stesso, non va mai a casa e noi portiamo i pasti", ironizza Frassica per dare l'idea della fluidità dello show che li vedrà tutti insieme, pronti a giocare e mettersi in gioco. Neppure il trio musicale che farà da contrappunto allo show sa esattamente cosa accadrà, racconta Papaleo che scherzando chiede preoccupato a Veronesi almeno una direzione da dare ai musicisti, visto che si tratta della band con cui lavora abitualmente e non vuole fare "una figura di m...".. Gli strumenti sono Arturo Valiante, al pianoforte, Davide Savarese alla batteria (musicisti con cui Papaleo lavora da dieci anni) e Francesco Saverio Capo al basso che è una new entry. "Grandi musicisti su cui posso scommettere, anche un po' sprecati per questo spettacolo", dice tra il serio e il faceto l'attore lucano, mentre continuano a scherzare fra loro, ipotizzando anche, come fa Frassica, di microfonare il pubblico in sala ("chi ce l'ha già il microfono se lo porti da casa"), così chi ha qualcosa da dire, prende la parola. Uno spettacolo interattivo? Nulla è escluso.

Insomma sarà un otto volante. "Può succedere di tutto - avverte Veronesi - Può succedere che tu prepari una cosa e Haber entra in scena e dice un'altra cosa che magari doveva dire dopo. E quindi l'improvvisazione si impone per forza di cose. Non è che noi possiamo prepararci veramente bene un testo, perché Haber o concepisce i classici e ci mette un mese a preparare il suo spettacolo oppure improvvisa, perché l'improvvisazione pilotata con Haber non ci può essere. E questo è già un elemento deflagrante nello spettacolo, perché non ti puoi preparare. Ma così è sempre stato sia in teatro che in televisione (è del 2019 il programma televisivo 'Maledetti amici miei', ndr). Anche se registravamo veniva sempre fuori una cosa diversa da quella pensata prima".

"Noi siamo il testo di noi stessi. Mettiamo in campo le nostre passioni, il vissuto, i racconti. Sul palco ognuno si chiama col proprio nome. Ci metteremo a nudo. E porteremo sul palcoscenico anche lo stato d'animo del momento. Se si è litigato con la propria compagna o si sta giù o c'è un evento difficile..tutto entra inevitabilmente in uno spettacolo come questo", anticipa Haber. E Veronesi subito: "La temperatura dello spettacolo sarà diversa ogni sera, però, non esiste la scaletta che ti porta sicuramente lì. E' veramente un doppio salto mortale tutte le volte e non è facile, perché ogni volta devi essere pronto a tutto. E questo significa che devi essere una specie di marine in guerra in Vietnam che viaggia con i gomiti nelle pozzanghere e cerca ogni volta di salvarsi. Poi certamente ognuno porta con sé il proprio angolo di sicurezza, ma non sempre riesce". "Tutto questo come si chiama? Incoscienza, coraggio o follia?", gli chiede Frassica. "Un po' tutto".

E se Veronesi volesse fare lo stesso esperimento al femminile? Ci ha pensato? "Le donne non credono in me - confida il regista - non verrebbero mai a fare uno spettacolo con me pensando che io sia completamente dalla loro parte. Non ce la farebbero mai a pensarlo e non sarei neppure io bravo a farglielo credere. La presa in giro, la cattiveria nei confronti di una donna sarebbe reputata un'altra cosa. In questo caso, invece, noi siamo liberi di poterci dire tutto. Potrebbero fare questo spettacolo quattro donne, quattro amiche, un po' boomer. Potrebbero benissimo farlo Valeria Golino, Margherita Buy, Laura Morante ed Elena Sofia Ricci. Pensate che quartetto sarebbe. Quattro donne esperte, quattro bravissime attrici che si mettono la sera sul palco e cominciano a cantarsela di santa ragione". Ci saranno ospiti nello show 'Maledetti amici miei Il ritorno' ? Non c'è ancora nulla di certo, ma, assicura il regista, "verranno a trovarci tanti amici". Quel che è certo, invece, è che ci sarà "un finale strepitoso in questo spettacolo, che nessuno sa".

(di Veronica Marino)

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