Il leader di Forza Italia: "Secondo gli esperti funziona benissimo" ma è "in attesa dell'approvazione Ue". Il segretario Lega: "Recuperiamo i ritardi e gli errori degli ultimi mesi, accettando la collaborazione di San Marino"
''Secondo gli esperti il vaccino Sputnik funziona benissimo'' ma è ''in attesa dell'approvazione da parte delle autorità europee...''. Silvio Berlusconi tifa per il vaccino russo anti Covid. E forse, forte del profondo rapporto di amicizia con Vladimir Putin, prova a fare pressing sul governo Draghi e sull'Europa, perché dia l'ok allo Sputnik. Il Cav è convinto che ''servono vaccini in Italia e bisogna somministrarli nelle zone dove il virus corre di più per fermarne l'espansione".
In video collegamento via Zoom con i neo sottosegretari di Fi che oggi hanno giurato a palazzo Chigi, l'ex premier cita gli esempi di Israele e Gran Bretagna (''i contagi si possono fermare grazie ai vaccini") e spiega la sua strategia: "Ci sono due azioni da mettere in campo: predisporsi per realizzare, acquistando i brevetti e gli strumenti, il vaccino anche in Italia".
"L'altra azione -sottolinea il presidente di Fi- riguarda l'approvazione del vaccino russo, chiamato Sputnik, che, secondo gli esperti, funziona benissimo, ma è in attesa dell'approvazione da parte delle autorità europee. Quando arriveranno, quando finalmente ci sarà anche quello di dovranno Johnson and Johnson, dovranno essere distribuiti rapidamente".
Anche la Lega, sponsorizza lo Sputnik. O meglio, attraverso Matteo Salvini, chiede che l'Italia collabori con la Repubblica di San Marino che è pronta a mettere a disposizioni degli italiani dosi di vaccino, anche dalla Russia. ''Recuperiamo i ritardi e gli errori degli ultimi mesi, accettando la collaborazione di San Marino per ottenere dosi di vaccino (anche dalla Russia) - è l'invito del numero uno di via Bellerio- per mettere in sicurezza un'intera zona d'Italia, migliaia di persone che lavorano nella Repubblica o ci vivono vicino. Sarebbe un bellissimo segnale".
Scrive Roberto Calderoli: ''Entro 48 ore gli Stati Uniti avranno 4 milioni di dosi del vaccino di Johnson&Johnson, che sta per sdoganare anche la Gran Bretagna, molti altri Stati stanno efficacemente utilizzando Sputnik, mentre noi europei, in un momento tragico, stiamo attendendo una decisione dell'Ema su Johnson&Johnson che dovrebbe arrivare intorno a metà marzo, dopo che a gennaio abbiamo atteso settimane rispetto agli inglesi e agli americani per avere gli ok per i vaccini Moderna e Astra Zeneca".
"Non è pensabile -avverte il vicepresidente del Senato- che anche di fronte ai risultati tangibili in termini di calo di decessi e contagi ottenuti da chi ha uno stato avanzato di vaccinazioni come Gran Bretagna e Israele, dover attendere ancora per il via libera dell'Ema".