Il Tycoon in un comizio in Pennsylvania accusa Fbi e Dipartimento di Giustizia: "Mostri feroci"
L'ex presidente Donald Trump definito Joe Biden un "nemico dello stato" nella sua prima apparizione pubblica dopo il blizt dell'Fbi dello scorso 8 agosto nel suo resort a Mar-a-Lago che ha portato al sequestro di migliaia di documenti classificati. Un perquisizione definita una "farsa della giustizia" che avrebbe prodotto "un contraccolpo come nessuno ha mai visto".
"Non può esserci esempio più vivido delle minacce reali alla libertà americana di poche settimane fa, avete visto, quando abbiamo assistito a uno degli abusi di potere più scioccanti da parte di qualsiasi amministrazione nella storia americana", ha affermato Trump nel suo discorso a un comizio in Pennsylvania per promuovere due candidati repubblicani, Mehmet Oz e Doug Mastriano. "Metteremo fine alla carriera politica di Nancy Pelosi e di Joe Biden", ha promesso. "Il pericolo per la democrazia viene dalla sinistra radicale, non dalla destra. A novembre ci riprenderemo il Paese", ha assicurato davanti ad una folla esultante.
Trump è quindi passato all'attacco dell'Fbi e del Dipartimento di Giustizia, definendoli "mostri feroci. "La vergognosa irruzione a casa mia, a Mar-a-Lago, è stata una farsa della giustizia e una presa in giro delle leggi, delle tradizioni e dei principi americani davanti al mondo intero. Il mondo intero stava guardando ed è scioccato", ha dichiarato il tycoon.
Trump ha accusato l'Fbi ed il Dipartimento di Giustizia di essere "diventati mostri feroci controllati da canaglie della sinistra radicale, avvocati e media che dicono loro cosa fare. Stanno cercando di mettermi a tacere e, cosa più importante, stanno cercando di mettervi a tacere. Ma non ce ne staremo zitti, giusto?".