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'Una vita per Pola', Zecchi racconta l'esodo istriano

Venerdì a Milano alla presentazione del fumetto organizzata dal Comitato 10 febbraio le testimonianze di due esuli

'Una vita per Pola', Zecchi racconta l'esodo istriano
10 maggio 2022 | 13.51
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Si svolgerà venerdì 13 maggio 2022, alle ore 18, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, in piazza della Scala 2 a Milano, la presentazione del fumetto “Una Vita per Pola, storia di una famiglia istriana”. La Graphic novel scritta dal filosofo e scrittore Stefano Zecchi, che sarà presente all’evento, è edita da Ferrogallico che, con questo lavoro, chiude la trilogia dell’Adriatico orientale dopo “Foiba rossa. Norma Cossetto: storia di un’italiana” e “Nino Benvenuti: il mio esodo dall’Istria”.

La manifestazione, dal titolo “Percorso del Ricordo, Storie di Esodi”, è organizzata dal Comitato 10 Febbraio. Parteciperanno, oltre a Zecchi, anche il consigliere comunale Samuele Piscina; l’insegnante e referente milanese del Comitato 10 Febbraio Carla Cruccu; il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio Emanuele Merlino e lo storico e professore accademico Giuseppe Parlato. Seguiranno le testimonianze degli esuli istriani Piero Tarticchio e Tito Scoponich.

“Il fumetto è un ottimo strumento per far conoscere ai giovani il dramma dell’esodo – dichiara Emanuele Merlino, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio –. Oltre 300 mila italiani che furono costretti a scegliere di abbandonare le proprie case e le loro terre, da sempre italianissime, ed essere esuli in Patria. E lo è ancora di più in un tempo in cui la guerra in Europa ci mostra, ancora una volta, cosa voglia dire dover scappare dalle proprie case ma anche che è possibile, tramite il ricordo superare gli odi del passato e gli oblii ideologicamente imposti. Importantissime, a questo proposito, le dichiarazioni del Presidente della Repubblica croato, il socialdemocratico ex comunista Zoran Milanovic, che certamente nessuno potrebbe definire 'nazionalista italiano' o peggio: 'Bisogna ammettere che in questa città [Pola] una popolazione è subentrata a un’altra' e, parlando alla comunità italiana di Umago, 'non era facile essere italiano in un ambiente slavo comunista'".

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