L'inedito della pittrice dal titolo "Fanciullo dormiente" sarà messo all'asta da Bertolami Fine Art giovedì 27 aprile a Roma
Un piccolo putto in rame di squisita fattura, in prima battuta schedato dagli esperti come un'anonima produzione di Scuola romana del XVII Secolo, è stato ora attribuito ad Artemisia Gentileschi (Roma 1597 - Napoli 1652). L'inedito della pittrice dal titolo "Fanciullo dormiente" sarà messo all'asta da Bertolami Fine Art domani, giovedì 27 aprile a Roma, a Palazzo Caetani Lovatelli. Nella stessa asta primaverile dedicata agli Old Masters sarà proposta anche "La "Deposizione di Cristo nel sepolcro", capolavoro inedito di Girolamo Romanino (Brescia, 1484 - 1566) con una stima di 470.000/620.000 euro.
Insistenti rumors internazionali hanno da subito accreditato la notizia della presenza nel catalogo di Bertolami Fine Art di un inedito di Artemisia. L'interesse creatosi attorno all'opera di 13X18cm ha indotto Luca Bortolotti, responsabile del dipartimento di arte antica della casa d'aste romana, a procedere a studi più approfonditi di concerto con i proprietari. "La scoperta di una corposa trama di relazioni tra il nostro 'Fanciullo dormiente' e un piccolo rame autografo di Artemisia di recente acquistato dal Museum of Fine Arts di Boston ci induce ora a riproporre l'opera in vendita con una attribuzione alla pittrice caravaggesca", ha detto Bortolotti.
Il dipinto acquistato dal Museo di Boston in un'asta di Christies del 20 aprile 2022 differisce da quello posto all'incanto da Bertolami solo per due elementi: il colore del cuscino su cui il fanciullo poggia la testa - verde quello di Boston, rosso quello Bertolami - e la presenza della firma "Arte. Gentilesca / fecit Napo", laddove il rame in asta non reca invece iscrizioni di sorta. L'informazione "Fecit Napo" consente di collocare l'esecuzione del dipinto nel periodo della lunga permanenza napoletana della pittrice, iniziata, come è noto, nel 1630.
La comparsa sul mercato del dipinto acquistato dal Museo di Boston ebbe a suo tempo anche il non piccolo merito di aprire una significativa finestra su una produzione poco nota della Gentileschi di formato quasi miniaturistico e su rame, destinata a un eletto collezionismo privato.
Se gli studi di cui il fanciullo dormiente dell'asta Bertolami sarà sicuramente oggetto dovessero confermare l'autografia di Artemisia, "esso sarebbe il quarto esemplare conosciuto di questa tipologia di opere che fatichiamo a ricondurre a una pittrice per consuetudine associata a opere di grande dimensione", ha spiegato Bortolotti.
Nel corso degli studi che hanno scandagliato il dipinto di Boston è inoltre emersa la fondamentale notizia della descrizione di un dipinto raffigurante un putto che dorme sia nell'inventario post mortem del principe Flavio Orsini, stilato nel 1698, sia nell'inventario, redatto nel 1723, dei beni lasciati dalla di lui moglie Anne-Marie de La Trémoille. Il dipinto inventariato, indicato come opera di Artemisia Gentileschi, appare del tutto simile sia a quello di Boston che a quello Bertolami: per la tecnica della pittura ad olio su rame, per le misure e per il soggetto, illustrato come un fanciullo addormentato su un cuscino rosso.
Spiega Luca Bortolotti: "Gli stessi curatori del Museo di Boston hanno sempre rilevato che la descrizione del dipinto di Artemisia presente negli inventari Orsini differisce dall’opera in loro possesso soltanto per il particolare del colore del cuscino, verde nell’esemplare bostoniano, laddove è invece rosso nella versione posta all’incanto nella nostra asta".
Ecco dunque spiegato il motivo del clamore suscitato dalla comparsa sul mercato del rame Bertolami Fine Art: all'improvviso era emersa una versione, di qualità analoga a quella del rame di Boston, ma perfettamente coerente alla descrizione del dipinto in collezione Orsini.
Giovedì 27 aprile il piccolo rame sarà pertanto posto in vendita con l'attribuzione ad Artemisia Gentileschi - anzi, Gentilesca, come lei si firma nell’esemplare di Boston sottolineando la connotazione di genere - e con una stima più alta. Più alta ma non di troppo, visto che è stata portata a 12.000/25.000 euro, perché, spiegano dalla casa d'aste: "Le nostre stime allo stato attuale delle conoscenze sul dipinto vogliono dire poco. La verità è che il prezzo si formerà in asta. La gara sarà, come sempre, il momento della verità, quello in cui capiremo sino a che punto il piccolo mondo dei collezionisti di Old Masters sarà disposto a scommettere sul nome di Artemisia. Dopo di che la parola passerà agli esperti della pittrice per le approfondite analisi che questa deliziosa pittura su rame indubbiamente merita".
(di Paolo Martini)